DI GIORNO A SMISTARE I PACCHI, DI SERA A NASCONDERE IL PACCO - LA STORIA DI MARCO SASSO, 36ENNE MAGAZZINIERE DI AMAZON, MEGLIO NOTO COME LUCREZIA BORKIA, DRAG QUEEN, CABARETTISTA E SCIO'-GIRL - "QUANDO ERO BAMBINO MI NASCONDEVO SOTTO LE GONNE DEI COSTUMI DELLE CANTANTI DI SCENA. HO DOVUTO FARE I CONTI CON LA DIFFICOLTÀ DI ALCUNI A COMPRENDERE LE MIE SCELTE. PER I MIEI 36 ANNI HO INVITATO I COLLEGHI A UN MIO SHOW, HANNO CAPITO PERCHÉ…"

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lucrezia borkia 9 lucrezia borkia 9

Mariachiara Giacosa Da www.repubblica.it

 

Autunno 2020. I teatri chiusi per le norme anti-Covid, gli show vietati, i costumi di scena (e che costumi!) chiusi nell’armadio, a prendere polvere. Trucchi e fard sempre più secchi, e le performance, quasi sparite dalla memoria. È in quel momento che Marco Sasso – 36 anni, milanese d’origine, ma torinese d’adozione da quasi un decennio – decide di mettere da parte, ma solo per un po’, lo spettacolo, e cercare un lavoro “normale”.

 

«Può sembrare banale, ma dopo tutti quei mesi avevo bisogno di un lavoro che non risentisse degli effetti del lockdown e che mi desse da mangiare – racconta –. Una mia amica lavorava da Amazon e mi ha convinto ad inviare il curriculum vitae. Non avevo grandi speranze e invece mi hanno preso. Da fine 2020 sono magazziniere a Brandizzo».

 

Nel tempo libero, però, Marco Sasso è Lucrezia Borkia: la drag queen nata nel 2015, «quando sono tornato al teatro dopo il lutto per la perdita di mia madre». Lucrezia Borkia è una drag giunonica, conosciuta anche come “la gianduiotta”, quando rappresenta il Piemonte negli eventi e nelle kermesse nazionali. È conduttrice, indossatrice curvy, cabarettista e show girl. Nel 2021, prima del Covid, ha partecipato allo show televisivo Italia’s got talent, grazie al quale l’arte delle drag queen è sbarcata sul piccolo schermo.

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Marco il palcoscenico ce l’ha nel sangue. Il padre fotografo. Il nonno era sarto alla Scala, seguiva le opere liriche e vestiva le soubrette del sabato sera in Rai quando la tv era ancora in bianco e nero. «Quando ero bambino mi nascondevo sotto le gonne dei costumi delle cantanti di scena». Anni di studio di musical, danza e teatro e poi, dopo la sofferenza per la perdita della mamma che aveva segnato uno stop alla sua arte, la svolta e il coraggio di portare in scena Lucrezia, una drag queen che è icona di esuberanza, colore e divertimento.

 

Tacchi alti, trucco da diva, parrucche, paillettes, corsetti, gioielli e abiti scintillanti. «Certo qualcosa di molto diverso dall’immagine del magazziniere di una multinazionale» ammette Marco per il quale però, l’esperienza nella multinazionale delle vendite online, «è un modo per restare incollato alla realtà di tutti i giorni».

 

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Della sua passione per il teatro, e del suo personaggio drag, Marco non ha fatto mistero nel curriculum e nemmeno con i colleghi. «In realtà mi spaventava di più l’idea che potessero scambiare il mio essere entusiasta e solare per una posa, ma io sono così davvero e cerco di portare questa mia caratteristica anche sul lavoro».

 

Discriminazioni racconta di non averne mai subite in azienda. «Forse più della diffidenza, ho dovuto fare i conti con la difficoltà di alcuni a capire le mie scelte, ma è stato sufficiente conoscermi meglio, per abbattere eventuali pregiudizi. Io qui ho trovato una famiglia: per i miei 36 anni ho organizzato uno show, e invitato i colleghi di Brandizzo. Mi hanno visto in costume e sul palco e hanno capito perché amo il mio personaggio».

 

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E se dentro la fabbrica il suo essere drag queen non fa scandalo, per ironia, è fuori che gli capita di leggere lo stupore negli occhi quando dice di lavorare da Amazon. «Mi chiedono se sono matto, e se mi lasciano andare a fare la pipì durante i turni di lavoro, perché di Amazon si sentono tante cose. Un fondo di verità ci sarà forse, ma per la mia esperienza posso dire di non aver mai avuto problemi e di aver trovato un buon ambiente di lavoro. E, sì, la pipì la faccio, anche spesso perché bevo molto». E ride.

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