I GIUDICI TEDESCHI NON SI INTENERISCONO NEMMENO DI FRONTE ALLA MORTE – L’AZIONE LEGALE CONTRO RATZINGER ANDRÀ AVANTI “A CARICO DEGLI EREDI”! È QUANTO COMUNICA IL TRIBUNALE DI TRAUNSTEIN, IN GERMANIA, CHE SI STA OCCUPANDO DELLA DENUNCIA DI UN UOMO VITTIMA DEL PRETE PEDOFILO PETER H. – L’INCHIESTA DEVE CAPIRE SE BENEDETTO XVI, DA ARCIVESCOVO DI MONACO, SIA STATO RESPONSABILE DELL’OCCULTAMENTO DEI CASI DI ABUSO…

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JOSEPH RATZINGER

1 - IN GERMANIA L'AZIONE LEGALE CONTRO RATZINGER VA AVANTI

(ANSA) - L'azione legale contro Papa Bendetto XVI andrà avanti nonostante la sua morte. È quello che ha confermato all'ANSA il tribunale di Traunstein in Germania.

 

"Il procedimento andrà avanti a carico degli eredi", ha spiegato la portavoce Andrea Titz. Alla domanda se il pontefice emerito abbia eredi la portavoce ha risposto: "questo è ancora da accertare".

 

Contro Joseph Ratzinger ha sporto denuncia in sede civile un uomo, che ha riferito di essere stato vittima degli abusi del prete pedofilo Peter H. Oggetto dell'inchiesta è capire se Ratzinger, all'epoca arcivescovo di Monaco, sia stato responsabile dell'occultamento dei casi di abuso.

 

BERGOGLIO RATZINGER

2 - L'ACCUSA TEDESCA DI «NEGLIGENZA» SUI PRETI PEDOFILI E LA SUA BATTAGLIA DENTRO LA CHIESA

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

L'accusa di aver gestito in modo opaco i casi di abusi sessuali all'interno della gerarchia ecclesiastica ha fatto da ombra a Joseph Ratzinger per anni, anche dopo la sua elezione al soglio pontificio, così come la critica di non aver fatto abbastanza per portare in giudizio i vescovi che li avevano coperti.

 

ANELLO PISCATORIO DI RATZINGER

Ma è stato soltanto un anno fa che un rapporto ufficiale commissionato dalla diocesi cattolica di Monaco di Baviera ha indicato Benedetto XVI come responsabile di negligenza intenzionale al tempo in cui era arcivescovo nella capitale bavarese, dal 1977 al 1981, in almeno quattro casi di pedofilia, nei quali non prese alcuna misura contro i preti autori degli abusi. È stata la prima volta che l'ex Pontefice è stato accusato formalmente non solo di non aver agito nei loro confronti, ma anche di aver consentito loro di continuare il ministero senza alcuna restrizione e controllo.

 

Il rapporto, lungo quasi 2000 pagine, era frutto di un'inchiesta andata avanti per due anni e condotta dallo studio legale Westpfahl Spilker Wastl. Lo studio identificava almeno 497 vittime di abusi sessuali, in maggioranza ragazzi di cui il 60% di età compresa tra i 6 e i 14 anni.

 

joseph ratzinger cardinale

Avevano subito le molestie e le violenze di 235 pedofili, fra i quali preti, diaconi e dipendenti laici della Chiesa. Gli inquirenti avevano avuto accesso a documenti interni della diocesi bavarese e avevano ascoltato decine di testimoni, compreso il Papa emerito, che si era espresso con una dichiarazione scritta lunga 80 pagine, nella quale negava ogni conoscenza dei fatti e sosteneva di non aver mai partecipato a riunioni in cui erano stati discussi i casi di abusi: «Non vi ho preso parte», aveva scritto Benedetto.

 

Ma nella conferenza stampa di presentazione del rapporto, nel gennaio 2022, gli investigatori definirono «non credibile» la dichiarazione, mostrando le minute di un incontro svoltosi nel gennaio 1980, al quale era presente l'allora vescovo. Nella riunione era stato discusso in particolare il caso di uno dei quattro preti, che nel gennaio 1980 era stato trasferito da un'altra diocesi a quella di Monaco, per essere sottoposto a psicoterapia.

 

PAPA RATZINGER E PADRE HERMANN GEISSLER

Durante l'incontro, Joseph Ratzinger non disse nulla sul caso specifico, ma intervenne su altri temi. Il religioso era stato autorizzato dalla diocesi bavarese a tornare al suo lavoro pastorale in un'altra parrocchia, dove aveva continuato indisturbato negli abusi. Nel 1986 venne nuovamente accusato di abusi sessuali e condannato a 18 mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena.

 

Quando la storia venne fuori, nel 2010, il prete era ancora in servizio.

La prima reazione di Benedetto alla pubblicazione del rapporto era stata piuttosto reticente. A nome del Papa emerito, monsignor Gänswein aveva espresso «turbamento e vergogna di fronte agli abusi su minori commessi da religiosi» ribadendo che Benedetto significava la sua «personale vicinanza e le sue preghiere per tutte le vittime, alcune delle quali aveva incontrato nel corso dei suoi viaggi apostolici».

UN GIOVANE JOSEPH RATZINGER

 

Ma due settimane dopo, Benedetto ammise in una lettera che sotto la sua guida pastorale a Monaco «erano stati commessi abusi ed errori» e chiese perdono. Anche se continuò a negare ogni comportamento scorretto. Eppure, non c'è dubbio che Benedetto XVI sia stato fra i primi a riconoscere il danno subito dalla Chiesa dalle rivelazioni sugli abusi sessuali, coperti per decenni, riconoscimento culminato nel giugno 2010, quando fu il primo Papa a chiedere perdono, promettendo che la Chiesa avrebbe fatto «tutto il possibile» per fermare e prevenire la piaga della pedofilia fra i suoi ranghi. Poche settimane prima in Portogallo, Benedetto aveva messo in guardia che il più grave pericolo per la Chiesa «veniva dal peccato al suo interno», non dall'esterno, e che «il perdono non è un sostituto per la giustizia» .

georg e joseph ratzinger col coro di ratisbona
georg e joseph ratzinger ratisbona
imam Ahmed Al Tayyeb e ratzinger nella campagna benetton
UN GIOVANE RATZINGER