LA GIUSTIZIA ITALIANA È IN BUONE MANI E IN PESSIME GRAMMATICHE - L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO HA LANCIATO UN CONCORSO DI SCRITTURA GIURIDICA DOPO CHE LA MAGGIOR PARTE DEGLI ASPIRANTI GIUDICI È STATA BOCCIATA PER "LACUNE TECNICHE" E "CARENZE GRAMMATICALI" -" L’INIZIATIVA RISPONDE ALL’ESIGENZA SEGNALATA DAL MONDO DELLE PROFESSIONI LEGALI DI MAGGIORI COMPETENZE TECNICO-PRATICHE DEI LAUREATI IN GIURISPRUDENZA"

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Giovanni Longo per www.lagazzettadelmezzogiorno.it

 

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Conoscere la dottrina e sapersi districare nei meandri della giurisprudenza non basta. Addio solo teoria, benvenuto approccio più pratico alle professioni legali. L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro lancia un sasso nello stagno con il nuovo «corso di scrittura giuridica: tecnica, stile e ragionamento nel sincretismo interdisciplinare». Ciò che dovrebbe essere il minimo sindacale per chi parla o parlerà attraverso atti o sentenze, saper scrivere, a volte viene dato erroneamente per scontato.

 

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Prendiamo il clamoroso caso dell’ultimo concorso in magistratura con la stragrande maggioranza degli aspiranti giudici bocciata per «lacune tecniche», ma anche per «carenze grammaticali». Da un lato i limiti di una formazione universitaria pensata per essere molto teorica e poco pratica. Dall’altro studi legali nei quali si dedica sempre meno tempo a formare gli avvocati del futuro. Il risultato è che la «scrittura giuridica», ciò che dovrebbe essere la portata principale, invece non è nemmeno prevista nel menu del diritto.

 

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Di qui lo sforzo del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro che ha attivato il corso per le competenze trasversali su proposta della prof.ssa Carmela Ventrella. «Abbiamo accolto le sollecitazioni degli studenti che devono imparare a utilizzare la scrittura giuridica qualunque sarà il loro futuro professionale - spiega la prof. Ventrella, docente responsabile del corso di scrittura giuridica nonché coordinatrice dei corsi di laurea del Dipartimento di Giurisprudenza -. Crediamo fermamente che iniziative come queste, pratiche e trasversali, in continuità con l’innovazione didattica messa in campo dal Dipartimento negli ultimi anni, rappresentino un’occasione per rispondere all’esigenza segnalata dal mondo delle professioni legali di maggiori competenze tecnico-pratiche dei laureati in Giurisprudenza».

 

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Se uno studente in Giurisprudenza non ha l'opportunità, nel suo corso di studi, di cimentarsi con un atto perché i programmi non lo prevedono, si cerca di non farlo rimanere a digiuno grazie ad attività extra curricolari come questa. L'obiettivo è «offrire gli strumenti di base per redigere pareri e atti giudiziari nei settori disciplinari coinvolti, affinando lo stile e il ragionamento giuridico» con tanto di esercitazioni guidate pratiche. Del resto, gli studenti «non sanno scrivere perché non ne hanno l'opportunità».

 

TRIBUNALE TRIBUNALE

Cinque i settori: area civilistica (prof. Domenico Dalfino), area amministrativistica (prof. Agostino Meale), area penalistica (prof. Filippo Bottalico), area di diritto matrimoniale canonico e concordatario (prof. Carmela Ventrella), area giuslavoristica (prof. Roberto Voza). Il taglio è interdisciplinare, con il coinvolgimento di avvocati, notai e magistrati. «L’iniziativa risponde all’esigenza segnalata dal mondo delle professioni legali di maggiori competenze tecnico-pratiche dei laureati in Giurisprudenza».

 

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«Accogliamo con grandissimo favore l’iniziativa del corso di scrittura giuridica - osserva il presidente dell'Ordine degli avvocati di Bari Serena Triggiani -. L’insegnamento non solo teorico ma anche pratico permetterà alle studentesse e agli studenti di giurisprudenza un percorso professionalizzante sin dal tempo dello studio universitario. Unendo le competenze e le passioni, sin dal primo momento, formeremo nuove generazioni di giuristi e difensori dei diritti, consapevoli del proprio ruolo professionale e sociale», conclude Triggiani.

 

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