IL GOVERNO DEVE TROVARE UN MILIARDO DI EURO PER LE ZONE ALLUVIONATE – DOMANI IL CONSIGLIO DEI MINISTRI APPROVERA’ UN DECRETO “TAMPONE” PER GARANTIRE UN PRIMO AIUTO DI 100 MILIONI AI COMUNI DELL'EMILIA-ROMAGNA COLPITI DAL MALTEMPO - SI PENSA A UNA MORATORIA FISCALE PER CITTADINI E AZIENDE FINO A FINE ANNO – PER BONACCINI SERVIRA’ IN TUTTO ALMENO UN MILIARDO. LA DUCETTA VUOLE UTILIZZARE IL “FONDO EUROPEO DI SOLIDARIETÀ PER LE EMERGENZE” E SFRUTTARE LE RISORSE GIÀ STANZIATE MA FINORA INUTILIZZATE...
-Estratto dell'articolo di Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
La strada è tracciata. «Dopo tutti gli incontri e i sopralluoghi, siamo molto fiduciosi», ha detto ieri il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, salutando Giorgia Meloni di ritorno a Roma. Si parte subito, d’intesa col governo: «C’è gente che ha perso tutto, avremo bisogno di rimborsi al 100%», ha aggiunto Bonaccini.
Così, ecco pronta la «road map» della rinascita: 10 milioni erano già stati stanziati per la prima emergenza, quella del 4 maggio. Adesso, dopo la nuova alluvione, ne seguiranno subito — domani in Consiglio dei ministri — altri 20 «per garantire i soccorsi», ha annunciato Meloni da Ravenna.
In realtà, il decreto tampone di domani impegnerà in tutto un centinaio di milioni e si articolerà in due fasi. «I primi provvedimenti — ha spiegato Meloni — serviranno per l’emergenza e per esentare le aziende e i cittadini dal pagamento delle imposte».
Moratoria fiscale e contributiva: si parla del congelamento fino al 31 dicembre dei versamenti erariali e tributari, dall’Imu all’Iva. E la sospensione riguarderà anche gli adempimenti societari e i processi. «Poi — ha aggiunto la premier — si lavorerà sugli indennizzi e sulla ricostruzione». […]
Cento milioni da centellinare: tra strade provinciali, scuole comunali, primi aiuti all’agricoltura. Di sicuro non basteranno. Secondo la Regione servirà più di un miliardo di euro, così i tecnici del ministero dell’Economia sono già al lavoro per trovare il possibile tra le pieghe del bilancio.
La presidente del Consiglio, però, ha un’idea precisa, specie dopo i colloqui avuti a Hiroshima con i Grandi del mondo: «Il Fondo europeo di solidarietà per le emergenze si può utilizzare», ha detto ieri Meloni. Non solo: «È strategico conoscere le risorse di cui disponiamo ai vari livelli istituzionali e cercare di concentrarle per spendere subito quello che possiamo spendere».
Un esempio? Dei 3 miliardi a disposizione delle Regioni per la prevenzione del rischio idrogeologico, finora ne sono stati impegnati meno della metà e in molti casi per cantieri che attendono ancora di essere aperti. Perciò, una riallocazione di questi fondi non è un’ipotesi da scartare.
[...] Quanto ai miliardi del Pnrr, invece, ieri Meloni ha raffreddato gli animi: «In questa fase occorre lavorare su altri fondi».
[...] Domani, dopo il Cdm, Bonaccini ricambierà la visita e illustrerà a Meloni un pacchetto di richieste, tra cui la nomina del Commissario alla Ricostruzione, blocco dei mutui e ammortizzatori sociali, specie per gli avventizi e gli stagionali, che con i campi allagati e le marine distrutte ora si vedono senza un futu ro