I GUAI PER ALBERTO GENOVESE NON SONO FINITI – L’EX IMPRENDITORE 46ENNE È ACCUSATO DI ALTRI DUE CASI DI VIOLENZE, DURANTE LE QUALI AVREBBE USATO LA COCAINA PER STORDIRE LE SUE VITTIME FINO A UNO STATO DI INCOSCIENZA – LA NUOVA TRANCHE DI INDAGINI È STATA CHIUSA NEI MESI SCORSI E ORA SI ATTENDE UNA NUOVA RICHIESTA DI PROCESSO. SU GENOVESE GIÀ PENDE UNA CONDANNA A QUASI SETTE ANNI DI DETENZIONE E…
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(ANSA) - È tornato davanti ai pm di Milano Alberto Genovese, l'ormai ex imprenditore del web già condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni e di nuovo in carcere da febbraio, per difendersi dalle accuse della seconda tranche di indagini chiusa nei mesi scorsi e nella quale è attesa, per le prossime settimane, una nuova richiesta di processo.
Genovese, 46 anni ed ex fondatore di start up digitali, dopo la chiusura del nuovo filone, coordinato dall'aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini e sempre condotto dalla Squadra mobile, ha chiesto ai pm di essere interrogato e ora l'audizione è in corso negli uffici della Procura milanese.
L'ex imprenditore è arrivato accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria ed è difeso dai legali Salvatore Scuto e Davide Ferrari. Nella nuova tranche d'inchiesta il 46enne è accusato di altri due casi di violenze con lo stesso schema, ossia con l'uso di droghe, in particolare cocaina, per stordire le ragazze fino ad uno stato di incoscienza, e poi di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico.
Di recente il Tribunale di Sorveglianza ha deciso che Genovese dovrà restare in carcere almeno fino a fine ottobre, perché serve, hanno stabilito i giudici, una valutazione psichiatrica sulla causa specifica dei reati e delle modalità di "estrema violenza" con le quali sono stati commessi. Prima di una decisione sull'istanza della difesa di affidamento terapeutico in una clinica per disintossicarsi.