GUAI IN VISTA PER ELLY! IL GRAN TESSITORE DELLE TRAME DEM, DARIO FRANCESCHINI, ALLARGA LA SUA CORRENTE: OLTRE ALLA MOGLIE MICHELA DI BIASE PORTE APERTE A ROBERTO SPERANZA, ALL’EX RENZIANO NARDELLA, AI LETTIANI MARCO MELONI E ANNA ASCANI E AL SINISTRATO PEPPE PROVENZANO – SECONDO I DETRATTORI, FRANCESCHINI SI PREPARA A FARE LE SCARPE A SCHLEIN (CHE HA “INVENTATO” LUI) QUANDO SARÀ IL MOMENTO – “QUELLO DI DARIO È UN PD PARALLELO, PRONTO A PRENDERE IL SOPRAVVENTO” - MENTRE DECARO STA PENSANDO DI INAUGURARE UN “FRONTE SUDISTA” E LA MINORANZA RIFORMISTA DI GUERINI…
-Giovanna Vitale per “la Repubblica” - Estratti
Sarà perché la vittoria alle elezioni è sempre uno straordinario collante. Sarà perché - dopo aver dichiarato guerra a cacicchi e correnti che difatti gliel’avevano giurata - capìta l’antifona, è riuscita nel miracolo di accontentarli tutti: vedi le liste per le Europee infarcite di sindaci e signori delle tessere, che nella lotta all’ultima preferenza si sono scannati fra loro e lei ne ha raccolto i frutti. Sarà perché ha in testa un disegno inconfessabile: sovvertire il Pd, a partire dall’anagrafe.
Fatto sta che, piano piano, senza far troppi proclami, Elly Schlein sta vincendo la sfida a lungo tentata da altri, invano: sostituire la vecchia classe dirigente con una più giovane e fresca, non necessariamente ortodossa, sconvolgendo equilibri consolidati e rimescolando le carte per ingrossare il suo mazzo. L’ultimo capolavoro, le nomine a Strasburgo: Stefano Bonaccini aveva indicato per la vicepresidenza dell’Eurocamera, in quota minoranza dem, mister mezzo milione di voti Antonio Decaro.
L’uscente Pina Picierno, che fa(ceva) parte della stessa area, si è messa di traverso, decisa a ottenere il bis. Schlein si è fatta due conti – l’ex primo cittadino di Bari è considerato l’unico in grado, in prospettiva, di contenderle la leadership - e alla fine ha scelto la deputata campana, premiata pure dal genere. Col risultato di spaccare, più di quanto già non sia, il correntone dell’avversario alle primarie. Che di fatto, ormai, non esiste più.
Dotato di un fiuto senza eguali, il primo ad annusare il vento è stato quel volpone di Dario Franceschini. Sebbene non abbia grandi rapporti con la segretaria – lei non si fila nessuno, a parte il ristretto cerchio magico del Nazareno:
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Padre nobile di un mischione all’insegna del ricambio generazionale già emerso ai gazebo: ci sono i “suoi”, Michela Di Biase e Alberto Losacco; l’ex leader di Articolo1 Roberto Speranza e l’altro transfugo al contrario Nico Stumpo; l’ex renziano Dario Nardella, insieme ai lettiani Marco Meloni e Anna Ascani. Diavolo e acqua santa. Ai quali dovrebbe unirsi pure, o almeno così si vocifera, il responsabile Esteri Peppe Provenzano, fin qui fedelissimo di Andrea Orlando, oggetto di un pressing notevole.
Iniziativa portata avanti per blindare la segretaria, la tesi dei promotori, che debutteranno a Montepulciano sul finir di settembre. In realtà nata, secondo i detrattori, per farle le scarpe quando sarà il momento: «È un Pd parallelo, pronto a prendere il sopravvento».
Un quadro in movimento che sta terremotando le correnti, smontate e riassemblate per cavalcare l’onda alzata dal Nazareno.
Francesco Boccia e Nicola Zingaretti, fra i più vicini a Schlein, in principio parevano attratti dalla proposta Franceschini, ma poi forse temendo di restare intruppati, senza averne più l’età - hanno deciso di sfilarsi per mettersi in proprio, magari insieme. I Dems di Orlando, che hanno perso qualche pezzo e qualche altro l’hanno acquisito dallo sfarinamento dei bonacciniani, hanno aperto una interlocuzione serrata con il “gruppo dei romani” capitanato da Claudio Mancini, Matteo Ricci e Roberto Morassut. Anche qui non senza sorprese: ex dalemiani ed ex veltroniani uniti nella lotta non s’erano mai visti.
Mentre Decaro sta pensando di inaugurare un “fronte sudista” a cui sarebbero interessati Enzo Amendola e Matteo Orfini, capo dei Giovani turchi in via d’estinzione. E poiché le varie anime di Energia popolare, ormai disgregata, stanno tornando alle origini, Base riformista potrebbe rinascere, spinta dall’ex ministro Lorenzo Guerini e da un nuovo attivismo di Luca Lotti, uscito indenne da tutte le inchieste giudiziarie. Riusciranno i nostri eroi a resistere al ciclone Schlein? Si accettano scommesse.