LA GUERRA HA MANDATO IN ASTINENZA LE VIROSTAR DA SALOTTINO TV CHE ORA SPERANO DI POTERSI RICICLARE IN POLITICA: GIORGIO PALÙ, PRESIDENTE DELL'AIFA, DOPO IL GIALLO SULLA SUA CANDIDATURA, A PADOVA HA FATTO UN ENDORSEMENT PER FRANCESCO PEGHIN. NELLA STESSA CITTÀ GIULIO CRISANTI, FIGLIO DEL PIÙ FAMOSO ANDREA, SPUNTA IN UNA LISTA DI SINISTRA. BASSETTI E PREGLIASCO ASPETTANO SOLO CHE QUALCUNO LI CANDIDI MENTRE RICCIARDI…
-Francesco Bonazzi per “la Verità”
Del virologo, ormai, non si butta via niente. Specialmente la notorietà. Dopo le tante voci di candidature in arrivo per i vari Bassetti, Viola, Pregliasco e Ricciardi, alle comunali di Padova spunta in una lista di sinistra Giulio Crisanti, figlio del possidente patavino Andrea, direttore del dipartimento di Microbiologia e fresco proprietario del famoso villone seicentesco di Val Liona, nel Vicentino. Mentre Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia del Farmaco, dopo un piccolo giallo sulla sua candidatura, sempre a Padova, ha fatto un endorsement per Francesco Peghin, schierato dal centrodestra. A un anno dal bersaglio grosso, le prossime elezioni politiche, come inizio non è niente male.
Sarà che l'epidemia cinese è in netto calo, oppure che c'è la guerra in Ucraina e passare dal camice alla divisa non è sempre facilissimo, ma per le virostar arriva il momento di decidere che fare dell'improvvisa fama conquistata con il Covid.
Qualcuno di loro, forse, tornerà ai suoi studi e, se non vincerà il Nobel per la medicina, magari inonderà le banche dati internazionali di studi innovativi sui virus di oggi e di domani. Ma altri sembrano tentati da un altro virus come quello della politica, o almeno di quella fatta con le telechiacchiere sull'universo mondo e ospitate 365 giorni l'anno.
A Padova si vota il 12 giugno. Mettendosi la mascherina, naturalmente. In una lista di sinistra che appoggia il sindaco uscente Sergio Giordani, ieri è spuntato Giulio Crisanti, 23 anni, già dottorando di Fisica e astronomia all'università di Padova. Il padre Andrea ha raccontato ieri a Rai radio1 di averlo saputo poche ore prime, praticamente per caso, dai rappresentanti di lista. Ma ci ha tenuto a dire che «con lui la lista si arricchisce di una persona di grande qualità e rigore morale». Senza nulla togliere al giovane, e al suo impegno politico, un cognome da virostar sulla scheda potrebbe aiutare assai.
Sul fronte del centrodestra, sempre a Padova, si è a lungo parlato di un'altra possibile candidatura nata in laboratorio come quella di Giorgio Palù. Il presidente dell'Aifa ha probabilmente ricevuto delle offerte per fare il sindaco, ma alla fine ha deciso di limitarsi ad appoggiare pubblicamente Peghin, presidente degli industriali padovani.
Chi invece ha smentito seccamente qualunque coinvolgimento politico è Antonella Viola. «Non sono candidata in nessuna lista e resto a servizio della città, del Paese e della scienza», ha annunciato via Facebook l'immunologa, senza badare ai paroloni. Viola ha comunque da fare parecchio anche come scrittrice, visto che sta presentando in giro il suo secondo libro Il sesso è (quasi tutto). Evoluzione, diversità e medicina di genere (Feltrinelli).
Il problema è che le scadenze elettorali ravvicinate sono poche e locali, ma nella primavera 2023 si devono rinnovare le Camere. Lo scorso 14 febbraio, un altro teleprezzemolino Covid come Fabrizio Pregliasco ha risposto a una domanda diretta di «Un giorno da pecora» (Rai radio 1) così: «Chi lo sa, non ci avevo davvero mai pensato, non ho idea, in questi casi si dice "mai dire mai"...». Identica risposta aveva dato il genovese Matteo Bassetti, pochi giorni prima, sempre in radio. Bassetti non ha mai nascosto di essere di idee liberali e dopo le minacce ricevute da alcune teste calde contrarie al vaccino è stato difeso da Giovanni Toti, presidente della Liguria e leader di Cambiamo!
Un'altra stella della lotta al Covid come Walter Ricciardi, consulente ascoltatissimo di Roberto Speranza, non ha mai fatto mistero di essere molto meno a sinistra del suo ministro. L'ex capo dell'Istituto superiore di Sanità ha la tessera di Azione, il movimento di Carlo Calenda, dopo che nel 2013 si era candidato senza fortuna con Luca Di Montezemolo. Ricciardi ha già detto che non si candiderà più, ma questo, com' è noto, non gl'impedirebbe di fare direttamente il ministro. Sempre in quota Bella gente.