Michela Rovelli per il “Corriere della Sera”
auto del futuro con guida autonoma
Guardarsi un film o una serie tv mentre si è comodamente seduti al volante di un'auto che - in autonomia - percorre l'autostrada. La proposta di aggiornamento dell'Highway Code - il Codice della strada britannico - che potrebbe entrare in vigore quest' estate, va incontro a quel nuovo modo di viaggiare che diventerà la norma con l'arrivo delle auto a guida autonoma e che trasformerà l'abitacolo in un luogo di intrattenimento.
L'idea è di permettere la fruizione di contenuti su uno schermo incorporato al veicolo anche a chi si trova al posto di guida. Ma attenzione: non si parla mai di piccolo schermo. Gli smartphone continueranno a essere proibiti per chi si trova seduto al posto di guida.
È dello scorso aprile la decisione del governo britannico di permettere la circolazione di veicoli dotati di tecnologia di mantenimento della corsia «a mani libere», quindi senza che il conducente debba mantenere fermo il volante. Non parliamo ancora di vera guida autonoma, ma piuttosto di guida assistita. Queste vetture sono in grado di percorrere la singola corsia fino a una velocità di 60 chilometri all'ora senza bisogno di intervento umano.
Anche se il conducente deve essere sempre pronto a riprendere il controllo quando richiesto, o in situazioni di pericolo. Durante il tragitto, invece, potrà - mentre tiene sempre un occhio alla strada - svagarsi anche con una serie tv. Ad oggi, nessun veicolo a guida davvero autonoma può ancora circolare nelle strade inglesi. Anche se i primi potrebbero essere pronti entro la fine dell'anno. Secondo il Dipartimento dei Trasporti britannico, lo sviluppo di auto a guida autonoma potrebbe creare circa 38 mila nuovi posti di lavoro e una crescita economica di oltre 41 miliardi di sterline entro il 2035.
E in Italia? A febbraio si è ufficialmente dato il via alla sperimentazione di veicoli a guida autonoma con la prima autorizzazione di test su strada a Torino grazie al progetto «Sperimentazione Italia» del ministero per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale che consente a startup, imprese e università di poter avviare progetti su nuove tecnologie in un periodo di tempo limitato grazie alla deroga temporanea alle norme vigenti.