HA TENTATO IL SUICIDIO BERNARDO ROSSI, L’UOMO CHE HA TENUTO IN CASA PER 5 ANNI IL CADAVERE DELLA MADRE A VERONA – IL 61ENNE, CHE HA CONTINUATO A PERCEPIRE LA PENSIONE DELLA MAMMA ANCHE DOPO LA SUA MORTE, SI È FERITO CON UN COLTELLO E POI HA CHIAMATO I CARABINIERI: “VENITE DA ME” – IL TENTATIVO DI SUICIDIO È UNA MESSINSCENA NELLA SPERANZA DI NON AFFRONTARE IL PROCESSO?

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Estratto dell’articolo di Renato Piva per www.corriere.it

 

BERNARDO ROSSI

Si è ferito con un coltello. Poi, dalla stanza dell'albergo che lo ospitava dal giorno del sequestro dell'appartamento di famiglia di via Marco Polo a Verona, Bernardo Rossi ha chiamato i carabinieri: «Mi cercate? Sono qui e mi sono ferito», la sintesi della telefonata.

 

Il 61enne ex titolare di una ditta di marketing, evidentemente, ha agito sotto il peso che lo ha investito il 25 maggio, due giorni prima della chiamata al 112. Quel giorno la polizia municipale si è presentata alla porta di casa Rossi con un mandato, scoprendo come - per cinque, infiniti anni - Bernardo avesse conservato i resti dell'anziana madre morta, continuando a intascare la pensione.

 

I resti di Helga Maria Enghbarth sono stati trovati dentro un sacco nero di quelli che si usano per l'immondizia, posato sopra al letto della donna. Alla scoperta - siamo, ovviamente, nel campo delle ipotesi - è seguita la presa di coscienza di una realtà con cui Bernardo Rossi sembra aver convissuto per tanto tempo senza esserne sfiorato, tant'è che chi conosce il figlio assicura come con la madre ci fosse un legame profondo. […]

CASA DELLA DONNA RITROVATA MUMMIFICATA A VERONA
Helga Maria Enghbarth
POLIZIA SCIENTIFICA