HANNO FREGATO GOOGLE! UN GIGANTESCO "LEAK" DI OLTRE 2.500 DOCUMENTI SVELA IL SEGRETO DELL'ALGORITMO DI "BIG G", IL MISTERIOSO SISTEMA CHE DECIDE COME POSIZIONARE I SITI NELLE RICERCHE - MORALE DELLA FAVA: GLI ESPERTI DEL COSIDDETTO "SEO", CHE PER ANNI CI HANNO SBOMBALLATO CON PRESUNTI "TRUCCHETTI" PER SCALARE LA CLASSIFICA, NON C'AVEVANO CAPITO UN CAZZO! CONTRARIAMENTE A QUANTO SI PENSAVA, VIENE ASSEGNATO UN PUNTEGGIO PIÙ ALTO PER I CONTENUTI DI QUALITÀ PIÙ BREVI, E PESA ANCHE L'AUTOREVOLEZZA DI UN BRAND OFFLINE...

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Estratto dell'articolo di Roberto Cosentino per www.corriere.it

 

google google

Qualcuno direbbe che è paragonabile alla divulgazione della ricetta segreta della Coca-Cola: è finito in rete un documento di 2.500 pagine che riporta i segreti del motore di ricerca di Google. Ovvero i metodi, definiti in maniera arbitraria attraverso gli algoritmi, che l'azienda americana utilizza per posizionare i contenuti. Le regole che definiscono quali siti appaiono prima e quali dopo quando effettuiamo una ricerca.

 

Il documento, che dopo un paio di giorni è stato riconosciuto come legittimo dalla stessa Google, ha un potenziale dirompente e potrebbe cambiare - forse in maniera radicale - le pratiche della cosiddetta Seo, la Search engine optimization, «ottimizzazione per il motore di ricerca». […]

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Dal 1998  […] le linee guida diramate da Google hanno plasmato la maggior parte dei siti Web di tutto il mondo. Questi spunti […] inizialmente erano suggerimenti per fare sì che i contenuti, che fossero articoli di quotidiani, siti aziendali o semplici blog, si posizionassero ai vertici della prima pagina della Serp, ovvero i risultati delle ricerche degli utenti. […] non solo il modo di scrivere era fondamentale per posizionarsi, ma anche l'estetica e la struttura di un sito web. […]

 

IL CONTENUTO DEL DOCUMENTO: I PUNTI CONTROVERSI

google mountain view google mountain view

Fatta questa premessa, che cosa contiene l'esplosivo documento diffuso online? […] Il «leak» riporta in modo dettagliato, una consistente quantità di metriche su cui Google si basa per posizionare i contenuti. Non è tanto questo a fare scalpore, quanto piuttosto le volte che Big G - in base al documento, che però conterrebbe anche come dice la stessa Google «informazioni fuori contesto, obsolete o incomplete» - avrebbe mentito sulle modalità reali di posizionamento dei contenuti web.

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Ad esempio, contrariamente a quanto si pensava, gli algoritmi di Mountain View assegnano un punteggio più alto per i contenuti di qualità più brevi e un maggior rilievo per quelli delle grandi aziende, penalizzando dunque le realtà più piccole. Ma non è tutto.

 

Dai documenti emerge anche che l'autorevolezza di un brand (offline) sembra molto più importante rispetto a quanto contrariamente creduto finora. Inoltre, l'algoritmo sfrutterebbe l'autorevolezza dell'autore di un determinato contenuto. Uno degli elementi più importanti inoltre, è che ai fini del posizionamento, Google avrebbe sfruttato i dati forniti da Chrome. […]

 

CONFERME ANCHE DAL PROCESSO

Alcune delle pratiche che Google utilizza per posizionare meglio alcuni contenuti riguarderebbe anche la quantità di clic che una pagina ottiene. Più sono, meglio si posiziona il contenuto. […]

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COSA DICE GOOGLE

Davis Thompson, portavoce del colosso statunitense, ha affermato a TheVerge: «Vorremmo mettere in guardia dal fare ipotesi imprecise sulla ricerca basate su informazioni fuori contesto, obsolete o incomplete. Abbiamo condiviso ampie informazioni su come funziona la Ricerca e sui tipi di fattori valutati dai nostri sistemi, lavorando anche per proteggere l'integrità dei nostri risultati dalla manipolazione»  […]

 

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