HARRY 0, DAILY MAIL 1 - IL PRINCIPE PERDE IL PRIMO ROUND DELLA GUERRA CONTRO I TABLOID: NON C'E' STATA ALCUNA VIOLAZIONE DEL QUOTIDIANO CHE AVEVA SPUTTANATO IL RAM-POLLO DIMOSTRANDO CHE LA SUA FOTO SCATTATA A UN ELEFANTE IN AFRICA ERA "RITOCCATA": ERA STATA RITAGLIATA AD HOC PER I SOCIAL PER NON MOSTRARE CHE L’ANIMALE ERA LEGATO – NON UN BUON SEGNO PER LA COPPIA CHE…
-Sabrina Provenzani per il “Fatto quotidiano”
Il primo round della guerra fra Harry e i tabloid britannici lo vince la stampa, e a dirlo è l' organo garante del rispetto degli standard giornalistici, a cui Harry si era appellato lo scorso anno. La decisione è la numero 05942-19, HRH The Duke of Sussex V The Mail on Sunday dell' Ipso, l' Independent Press Standards Organisation: il tabloid non ha violato gli standard di accuratezza, non c' erano gli estremi per un reclamo formale.
Il caso: a fine aprile 2019 l' edizione domenicale del Daily Mail pubblica un articolo dal titolo: "Drogato e legato tutto quello che Harry non vi ha detto su queste immagini naturalistiche mozzafiato".
Che poi sarebbero una serie di foto di rinoceronti, elefanti e altra fauna africana postate sul profilo Instagram del Duca di Sussex. Una delle foto è tagliata in modo da non mostrare che le zampe di un elefante sono legate. Il Mail lo rivela, Harry si appella all' Ipso: secondo lui, il tabloid implica che sia in malafede.
Gli va male: il comitato decreta che "non è fuorviante scrivere che le foto postate non raccontavano tutta la storia". Il Mail gongola, perché vive di gossip, ma secondo i più alti standard di accuratezza.
Harry è in Canada, dove ha raggiunto la moglie Meghan e il figlio Archie da uomo libero, o meglio liberato dagli obblighi formali della famiglia reale dopo che la regina Elisabetta, a malincuore, ha preferito liberarsene piuttosto che ritrovarsi con un nemico a palazzo.
La pronuncia di Ipso è un precedente non incoraggiante: proprio contro il Mail, Meghan ha una causa aperta per violazione del copyright, della sua privacy e della legge sulla protezione dei dati personali per la pubblicazione di una sua lettera privata al padre Thomas, che intanto continua a farsi pagare per parlare malissimo di lei. Causa che rischia di finire in tribunale, con probabile lavaggio pubblico di panni sporchi, benché aristocratici.