IM-PRENDITORI, LEGGETE E IMPARATE - PRADA HA ANNUNCIATO CHE PAGHERÀ UN "SALARIO EXTRA" DA 1.300 EURO AI DIPENDENTI PER FRONTEGGIARE IL CARO BOLLETTE E CARO VITA - I SOLDI SARANNO DIVISI IN TRE RATE, CHE SI AGGIUNGONO ALLE QUATTORDICI MENSILITÀ ORDINARIE GARANTITE DALLA CASA DI MODA - SARANNO PIÙ DI DUEMILA I DIPENDENTI NEI SETTE STABILIMENTI ARETINI CHE BENEFICERANNO DI QUESTO BONUS…
-Salvatore Mannino per www.corriere.it
Inflazione e caro-bollette? Ci pensa mamma Prada, che non sarà esattamente come il welfare scandinavo, dalla culla alla tomba, ma i dipendenti — 2.300 circa nei sette stabilimenti aretini, cinque dei quali in Valdarno, cuore produttivo di un gruppo da 13 mila persone — li rassicura contro la grande paura di un autunno nero. Il marchio di cui è Ad Patrizio Bertelli, aretino doc, ha già cominciato a pagare (a luglio) la prima tranche di un extra salario da 1.300 euro ad addetto con la giustificazione esplicita di un contributo contro l’aumento esponenziale del costo della vita.
Non solo: il gruppo e i sindacati sono anche alla ricerca di uno spiraglio per inserire nel sistema di welfare aziendale il modo per pagare direttamente le bollette, ricorrendo a un altro extra (non tassato) cui hanno diritto i dipendenti: il premio di risultato per gli obiettivi economici centrati nel corso dell’anno, particolarmente brillanti in una multinazionale in continua espansione.
Da buona mamma, Prada si preoccupa anche che i suoi figli non sprechino la dote. Ecco perché i 1.300 euro sono divisi in tre rate, per evitare la tentazione delle cicale che notoriamente consumarono tutto in estate e rimasero nude in inverno. Vanno ad aggiungersi alle quattordici mensilità ordinarie che non sono esattamente una consuetudine nel mondo dell’industria.
Così come non è una consuetudine il pagamento di un extra non previsto da alcun accordo, frutto di pura liberalità di un gruppo che se non è il primo è certamente tra i primi a preoccuparsi del costo della vita che galoppa anche per i propri dipendenti. «Era successo — ricordano Gabriele Innocenti ed Elisa Calori della Filctem-Cgil — solo una volta in passato, qualche anno fa».
Quanto al premio di risultato, va dagli 800 ai 1.400 euro a seconda degli stabilimenti. I dipendenti possono convertirlo in benefit — fra i quali appunto si sta cercando di far rientrare anche il pagamento delle bollette esplosive di questi mesi — evitando così di pagarci l’Irpef. Ci guadagna anche Prada che può dedurre le cifre investite in tal modo dal proprio imponibile fiscale e che perciò garantisce un aggio dal 10 al 25 per cento a seconda della cifra che viene investita.
Un ulteriore premio potrebbe arrivare per gli stabilimenti che si riveleranno più «risparmiosi» nel consumo di energia. Un’eccezione nel Valdarno in crisi per il caro-bollette e dove proprio ieri la Polynt ha annunciato la richiesta di cassa integrazione per 81 dei 240 dipendenti. Ma i sindacati sperano che alla fine tocchi solo a 15 addetti.