IMPEPATA DI NOZZE – DOPO UN ANNO DI ANNULLAMENTI, IL SETTORE È PRONTO A RIPARTIRE: I WEDDING PLANNER SCALPITANO PER ORGANIZZARE I 65MILA RICEVIMENTI CHE SONO SALTATI PER COLPA DELLA PANDEMIA – E IN AUTUNNO SI RISCHIA IL CAOS PER I TROPPI EVENTI. MA NON SAREBBE MEGLIO APPROFITTARE DELL’EMERGENZA PER UNA CERIMONIA INTIMA SENZA PARENTI ROMPICOGLIONI?
-Valeria Arnaldi per “il Messaggero”
L' emozione della proposta. La frenesia dei preparativi. La chiesa scelta, così il luogo del ricevimento, il menu, l' abito, i testimoni. La data stabilita, poi annullata per il lockdown, fissata di nuovo e ancora slittata per le ulteriori misure di contenimento del coronavirus. E ad oggi, in sospeso, senza certezze su quando si potrà dire il tanto sospirato sì.
Sono circa 65mila, stando alle stime di Federmep - Federmatrimoni ed Eventi Privati, i matrimoni che, dall' inizio dell' emergenza sanitaria con le conseguenti misure, sono stati cancellati. Un danno consistente per il settore: ieri un centinaio di professionisti ha protestato a Bologna e manifestazioni ci sono state pure in altre città.
E un problema evidente per le coppie. A dare la misura dei desideri e preoccupazioni dei futuri sposi sono le agende dei wedding planner, subissati di richieste di informazioni, possibili prenotazioni. Si torna a prenotare, con una visione più elastica di cerimonia e preparativi, liste degli invitati facili da ridurre a pochi familiari, date mobili. E molti futuri sposi guardano al 2022.
«Tante date per quest' anno sono fissate da quanti avevano rimandato il matrimonio lo scorso anno - dice Stefano Rebecchi, titolare Rebecchi Events -. L' agenda è piena per i ricevimenti slittati dal 2020. Gli sposi del 2021 sono meno: aspettano, non sapendo cosa accadrà nel corso dell' anno. Il nostro lavoro però richiede programmazione».
La voglia di sposarsi c' è ma il timore si fa sentire. E in autunno si rischia il caos. «Molti che avevano fissato le nozze ad aprile o maggio - prosegue Rebecchi - in questa incertezza stanno pensando di spostare la data al 2022 o prima verso ottobre. Tanti che avevano scelto proprio il 2021 hanno optato per settembre».
Intanto, i telefoni dei wedding planner squillano. «A gennaio scorso c' è stato un boom di richieste, anche per cerimonie tra 200 e 250 ospiti - afferma Paola Francavilla, titolare Tiffany Eventi - a febbraio, con gli ulteriori blocchi, si è fermato tutto di nuovo. Molti matrimoni di aprile e maggio sono stati spostati dopo l' estate. E chi voleva fare il ricevimento nel 2020 e ha rimandato a giugno, si prepara quasi con il broncio, per paura di mascherine e restrizioni. Per il 2021 le coppie si stanno muovendo in punta di piedi».
Qualcuno, stanco di attendere, tenta comunque di andare all' altare. «Abbiamo un matrimonio fissato il 6 marzo a Milano la coppia doveva sposarsi nel 2020, la data è slittata al 23 gennaio scorso e poi a marzo. Adesso, gli sposi hanno l' angoscia, temono che le nozze saltino anche stavolta», aggiunge Francavilla.
«Ho almeno settanta coppie in attesa - dice Ivan Scognamiglio, titolare Mustache Catering -. Lo scorso anno abbiamo fatto dieci servizi invece di sessanta, e lo studio fotografico ha lavorato il 15%. Le cerimonie si potevano svolgere da giugno, ma ci è stato comunicato a fine maggio. In questo ambito serve tempo per organizzare. Ora per ripartire almeno a maggio o giugno, occorrerebbero certezze entro fine marzo. Se non arriveranno notizie positive dalle istituzioni molti sposi si spaventeranno e rimanderanno ancora». La prospettiva preoccupa. «Praticamente - conclude Scognamiglio - stiamo dando supporto psicologico alle coppie».