INIZIA UN AUTUNNO CALDISSIMO PER GIORGIA – CGIL E UIL ANNUNCIANO PER IL 29 NOVEMBRE LO SCIOPERO GENERALE CONTRO LA MANOVRA: “È INADEGUATA A RISOLVERE I PROBLEMI DEL PAESE” – UNO STOP DI OTTO ORE, AL QUALE NON HA ADERITO LA CISL – LANDINI: “IL GOVERNO CI HA CONVOCATI A PALAZZO CHIGI A COSE FATTE, CON UN TESTO GIÀ CONSEGNATO ALLE CAMERE, CHE HA POCHISSIMI MARGINI DI CAMBIAMENTO. LA CISL? HA DICHIARATO CHE LA MANOVRA VA BENE…” – LA LEGA: “SINDACATI RIDICOLI, SCIOPERANO CONTRO L’AUMENTO DEGLI STIPENDI”

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matteo salvini al senato - foto lapresse

LEGA, SINDACATI RIDICOLI SCIOPERANO CONTRO UN AUMENTO REDDITO

(ANSA) -  "Due sindacati italiani di estrema sinistra scioperano contro l'aumento dello stipendio per 14 milioni di lavoratori dipendenti fino a 40.000 euro di reddito? Ridicoli. Grazie invece a quei rappresentanti dei lavoratori che, seppur a volte critici nell'interesse dei loro iscritti, fanno delle proposte e non solo proteste". Così una nota della Lega.

 

 

 

 

MANOVRA, CGIL E UIL ANNUNCIANO LO SCIOPERO GENERALE PER IL 29 NOVEMBRE:

Estratto dell’articolo di www.ilfattoquotidiano.it

 

Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri

Sulla manovra servono “cambiamenti profondi e radicali, non piccoli aggiustamenti”, mentre “il governo ci convoca a cose già fatte”. I segretari di Cgil e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri hanno annunciato lo sciopero generale contro la legge di bilancio per il prossimo 29 novembre.

 

Uno stop di otto ore, al quale per il momento non ha aderito la Cisl, e che servirà per contestare contenuti e modi usati dall’esecutivo: “Chiediamo di cambiare la manovra e anche le altre leggi sbagliate fatte, come il collegato lavoro e il ddl sicurezza”, ha detto Landini in conferenza stampa. In particolare, la manovra è considerata del tutto “inadeguata a risolvere i problemi del Paese” e i sindacati intendono chiedere l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

I due segretari hanno anche specificato di essere stati “convocati la prossima settimana”, martedì 5 novembre a Palazzo Chigi, “con una manovra già consegnata alle Camere, che ha pochissimi margini di cambiamento. Andremo ad ascoltare, se il governo dovesse accettare le nostre proposte, siamo pronti a rivedere la decisione dello sciopero”.

 

Quindi Landini ha attaccato: “La manovra sta dentro la scelta che il governo ha fatto di presentare un Psb che vincola il Paese a 7 anni di taglia della spesa pubblica. Per ridurre il debito pubblico, il governo ha scelto e si è impegnato con l’Europa a ridurre la spesa pubblica“, ha dichiarato il segretario. “Questo governo sovranista è quello che ha votato le scelte fatte in Europa. Noi abbiamo manifestato perché si esca dalla austerità e si apra una nuova politica economica”.

MAURIZIO LANDINI GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI

 

E ha chiuso: “Per far quadrare i conti e tagliare il debito si può agire anche sulle entrate, non solo sulla spesa, e questo significa una politica fiscale opposta a quella che sta facendo il governo: agire sulle entrate è la condizione per fare le scelte di cui abbiamo bisogno, risorse per salari, per aumentare la sanità pubblica, per investire su scuola e asili e per fare scelte di politica industriale”.

 

Il segretario della Cgil ha poi risposto alle domande sull’assenza della Cisl: “Ha dichiarato che la manovra va bene. In questo momento ci sono valutazioni diverse. La nostra mobilitazione non è contro un altro sindacato ma per portare a casa risultati per tutti i lavoratori”.

 

Pierpaolo Bombardieri Maurizio Landini

Mentre a proposito della decisione di Elkann di non andare in audizione in Parlamento per riferire sulla crisi di Stellantis ha ribattuto: “La Fiat non c’è più da un po’ di anni. E la famiglia Agnelli non comanda più. Non so se tutti se ne sono accorti e se lo sono messi in testa. Dove sono stati in questi anni tutti quelli che oggi si svegliano per dire che c’è un problema?”. [...]

 

“I lavoratori dipendenti e pensionati con l’Irpef che versano – aveva detto nei giorni scorsi Bombardieri – sono quelli che mantengono le strutture pubbliche in questo Paese, la sanità, la scuola; sarebbe ora che, anziché di condoni, si parlasse di recupero: di chi le tasse non le ha mai pagate”. “La manovra blocca le pensioni, aumenta la precarietà – ha sostenuto Landini – taglia gli stipendi e non ne hanno discusso con nessuno”. [...]

MAURIZIO LANDINI E GIORGIA MELONI CON MARIO SECHI E PATRIZIA SCURTI ALLE SPALLE
giancarlo giorgetti giorgia meloni