INTERVENTI A CAZZO DI CANE! LA RIVOLTA DELLE TRANS CONTRO I CHIRURGHI: “PROBLEMI DOPO LE OPERAZIONI PER CAMBIARE SESSO”. TRE MEDICI DEL POLICLINICO A PROCESSO: SECONDO L’ACCUSA, AVREBBERO OPERATO 4 TRANSESSUALI CON MATERIALI NON CONFORMI, AL PUNTO DA PROCURARE LORO GRAVI LESIONI - UNA SITUAZIONE CHE, SECONDO L’AVVOCATO DELLE VITTIME, SAREBBE NON PIÙ OPERABILE IN ITALIA, MA SOLO IN THAILANDIA DOVE LA VAGINA POTREBBE ESSERE RICOSTRUITA UTILIZZANDO UN...

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Da leggo.it

 

rivolta trans

Il sogno di cambiare sesso e diventare donne, per ottenere la loro vera identità sessuale, si è infranto in sala operatoria dove, secondo l’accusa, sarebbero stati operati con materiali non conformi, al punto da procurare loro gravi lesioni. Con questa accusa quattro transessuali si sono rivolti alla giustizia.

 

Tre i medici del policlinico Umberto I, del reparto di chirurgia plastica, finiti sotto processo. L’organo sessuale femminile, creato chirurgicamente dopo qualche mese si sarebbe richiuso, creando nelle pazienti - una diciassettenne e tre ventenni - un grave danno derivante da un’“epitelizzazione” dei tessuti. Una situazione che, secondo l’avvocato Alessandra Gracis legale delle vittime, sarebbe ormai irreversibile, non più operabile in Italia, ma solo in Thailandia dove la vagina potrebbe essere ricostruita utilizzando un pezzo d’intestino.

 

rivolta trans

Secondo la pubblica accusa, il pm Mauro Masnaghetti, che oggi in aula nel tribunale di piazzale Clodio, si avvierà verso la chiusura della fase dibattimentale, il tessuto prelevato dalla bocca sarebbe stato trattato e quindi non più rispondente agli standard di sicurezza. «L’intervento chirurgico è stato effettuato con prassi consolidata perché l’innesto della mucosa della bocca viene realizzato da 50 anni - sottolinea l’avvocato Alessandro Benedetti che difende uno dei sanitari - sono stati eseguiti decine di questi interventi che hanno salvato tante ragazze che sono nate senza vagina».