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Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini e Giusi Spica per “la Repubblica”
Nel resort alle porte di Palermo che ospita i sopravvissuti nel naufragio dello yacht di lusso Bayesian, il via vai di auto dai vetri oscurati è incessante. A bordo non ci sono solo gli investigatori della procura di Termini Imerese, che coordina l’inchiesta. C’è lo stato maggiore della Morgan Stanley international, filiale londinese della banca d’affari Usa, giunto nel capoluogo siciliano non appena è stato confermato che il presidente Jonathan Bloomer e sua moglie Anne Elisabeth Judith sono tra le sei vittime della barca affondata. Con loro ci sono anche gli avvocati delle società del tycoon inglese Mike Lynch, annegato insieme alla figlia diciottenne Hannah [...]
Manager e avvocati hanno ascoltato le testimonianze, lontani da occhi e orecchie indiscreti. Ora che quattro corpi su sei sono stati recuperati, partirà la caccia alle responsabilità. Sono pronti a fare scudo intorno all’hotel assediato dai cronisti. La parola d’ordine è una: «Massima riservatezza». [...]
La macchina parallela delle indagini e della sicurezza è scattata qualche ora dopo la tragedia. Quando la società di servizi Camper&Nicholson, che gestisce lo yacht, ha preso il controllo della logistica e degli spostamenti. Gli ospiti restano trincerati nelle loro stanze. Per qualsiasi necessità preferiscono affidarsi all’ambasciata britannica che ha inviato in Sicilia l’ambasciatore di stanza a Roma, Ed Llewellyn.
recupero dei corpi dallo yacht bayesian a porticello
Solo una questione di «sensibilità personale» o è arrivato un ordine dall’alto? Di certo gli interessi sono altissimi e chi è scampato al naufragio ha patrimoni ingenti da difendere. Una vicenda che oltremanica osservano da vicino. Da Londra sono arrivati infatti quattro investigatori della Marine Accident Investigation Branch (Mari), una forza di polizia marittima incaricata di svolgere una propria indagine. [...]
L’indagine britannica potrebbe servire a corroborare la raccolta di informazioni da parte delle compagnie di assicurazioni e degli avvocati delle vittime, nel quadro di possibili future cause private per risarcimento danni, sia nei confronti del proprietario del veliero, che appartiene a una società presieduta dalla vedova di Lynch, sia nell’ambito di assicurazioni sulla vita a favore dei passeggeri scomparsi nell’incidente. Secondo il tabloid inglese
The Sun, solo l’assicurazione del veliero vale due miliardi di dollari.
Commenta Stephen Askins, un avvocato socio di Tatham & Co, studio legale londinese specializzato in leggi marittime, con esperienza trentennale nel settore: «I membri dell’equipaggio si sono salvati perché quasi certamente erano svegli, sul ponte del veliero, quando è stato colpito dalla tromba d’aria, mentre i passeggeri stavano dormendo nelle cabine di sotto. Le previsioni meteorologiche dovevano averli messi in allerta. Le autorità italiane faranno domande dettagliate all’equipaggio. Vorranno capire se il comandante del veliero ha delle responsabilità».
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Gavin Pitchard, ex investigatore capo della Marine Accident Investigation Branch, conferma che gli ispettori inglesi «vorranno innanzi tutto sapere la posizione di oblò e portelli».
Ma aggiunge: «Il compito della polizia marittima britannica in caso di incidenti avvenuti all’estero non è quello di attribuire colpe, bensì di stabilire la causa dell’affondamento. Una delle prime cose che gli ispettori chiederanno è se qualcosa del genere è avvenuto in precedenza. E devo dire, osservando questo tragico evento, che sinceramente non riesco a ricordare nulla di simile».
il veliero bayesian poco prima di colare a picco davanti a porticello, palermo l ultima foto scattata dallo yacht bayesian ricerche dopo il naufragio dello lo yacht bayesian a palermo 2 lo yacht bayesian. judy bloomer