IO, SPERIAMO CHE ME LA CAV - ORMAI NESSUNO CREDE PIÙ CHE QUELLA DI BERLUSCONI SIA UNA STRATEGIA PROCESSUALE. NON È UN CASO CHE LA PM DEL CASO RUBY TER TIZIANA SICILIANO ABBIA CHIESTO LO STRALCIO DELLA POSIZIONE DI SILVIO - QUESTA VOLTA È PIÙ DIFFICILE DELLE ALTRE PERCHÉ L’ORGANISMO DELL’EX PREMIER È CONSUMATO. LE SUE DIFESE IMMUNITARIE SONO MESSE A DURA PROVA E I MEDICI LO HANNO OBBLIGATO A RIPOSO ASSOLUTO. AD ARCORE È STATA ALLESTITA UNA CAMERA D’OSPEDALE E…
-Simona Ravizza per www.corriere.it
Chi ben conosce Silvio Berlusconi e il suo stato di salute sa che dietro la definizione di «soggetto defedato» usata ieri dall’avvocato Federico Cecconi c’è un uomo di 84 anni con il fisico indebolito e al limite delle forze.
Il fondatore di Fininvest, Mediaset e Forza Italia è stato dimesso sabato dopo 5 giorni di ricovero per una gastroenterite, che vanno ad aggiungersi ai 24 giorni trascorsi sempre al San Raffaele tra il 6 e il 30 aprile.
Da subito i ben informati hanno sottolineato le condizioni di salute non buone dell’ex premier: nessuna strategia processuale, piuttosto problemi immunitari scatenati dai postumi del Covid che vanno a sommarsi a una patologia infiammatoria cronica e a disturbi del ritmo cardiaco.
Le difese immunitarie del leader dalle mille battaglie adesso sono messe a dura prova.
L’operazione a cuore aperto nel giugno 2016 per la sostituzione della valvola aortica, con il medico di fiducia Alberto Zangrillo che aveva parlato di rischio di vita e la storica fidanzata Francesca Pascale ritratta a piangere alla finestra.
Il ritorno in sala operatoria per un’occlusione intestinale nell’aprile 2019, con Forza Italia presa alla sprovvista nel giorno della presentazione delle liste alle Europee. Poi il Covid, lo scorso settembre, con l’insorgere di una polmonite bilaterale e Berlusconi stesso che ha ammesso: «Temevo di non farcela».
I momenti di preoccupazione per la salute di Silvio Berlusconi negli anni si sono rincorsi senza mai intaccare la sua capacità di risollevarsi. Stavolta è più difficile delle altre perché, confida chi gli è vicino, l’organismo è consumato. Ciò non toglie che il rincorrersi di voci della scorsa settimana su un Berlusconi moribondo fossero fuori luogo.
Venerdì, in un pomeriggio di impazzimento social, solo il tweet di Zangrillo («I miei pazienti stanno TUTTI bene») è riuscito a fare rientrare l’allarme.
Riposo, assoluto riposo. Nella villa di Arcore è stata allestita una vera e propria camera d’ospedale dove l’ex premier, ora in compagnia di Marta Fascina, può essere monitorato h 24.
È il compromesso raggiunto con i medici per potere restare a casa. E riprovare per l’ennesima volta a riprendere le forze per reggersi in piedi. La foto che lo ritrae sabato scorso all’uscita del San Raffaele con il vicepresidente del gruppo San Donato Kamel Ghribi forse parla più di qualsiasi certificato medico: il sorriso beffardo ritratto sulla copertina del Time nel novembre 2011 con le rughe non nascoste dal photoshop non c’è più.
Piuttosto c’è l’immagine di un leader stanco e debole. Ma, probabilmente, ancora in grado di sorprendere. Questo, perlomeno, è quanto si augura chi gli sta vicino ed è abituato ad avere a che fare con un uomo che non riesce a sottrarsi alle sfide. Le forze sono sempre meno, ma lo spirito non lo abbandona.