IN IRLANDA LA COMMISSIONE PER LA PROTEZIONE DEI DATI HA MULTATO TIKTOK PER 345 MILIONI DI EURO PER IL "TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI RELATIVI AGLI UTENTI MINORENNI" - L'AUTORITÀ HA MESSO NEL MIRINO ANCHE I "DARK PATTERN", OVVERO I PERCORSI DI NAVIGAZIONE PROGETTATI PER INFLUENZARE L'UTENTE - L'AZIENDA NON CI STA E CONTROBATTE: "LE CRITICITÀ SOLLEVATE SI CONCENTRANO SU IMPOSTAZIONI E FUNZIONALITÀ PRESENTI IN APP TRE ANNI FA E CHE…"
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(ANSA) - La Commissione per la Protezione dei Dati (dpc) irlandese ha multato Tik Tok per 345 milioni di euro, è la decisione finale dopo la chiusura dell'indagine sul periodo tra il 31 luglio e il 31 dicembre 2020 "in relazione al trattamento dei dati personali relativi agli utenti minori". "Pur rispettando l'autorità della dpc, non siamo d'accordo sulla decisione, in particolare sull'importo della sanzione. Le criticità sollevate dall'autorità irlandese si concentrano su alcune impostazioni e funzionalità presenti in app tre anni fa e che abbiamo modificato ben prima dell'avvio dell'indagine, come l'impostazione dei profili degli utenti sotto i 16 anni privati di default" spiega un portavoce di TikTok.
La decisione dell'Authority irlandese è stata sottoposta alle altre 'consorelle' europee e da Berlino è arrivata la richiesta di includere un'ulteriore constatazione di violazione del principio di equità per quanto riguarda i "dark pattern" , ovvero quelle interfacce e quei percorsi di navigazione progettati per influenzare l'utente affinché intraprenda azioni inconsapevoli o non desiderate - e potenzialmente dannose dal punto della privacy del singolo - ma favorevoli all'interesse della piattaforma o del gestore del servizio.
Ora, in base alla decisione finale comunicata dall'Authority irlandese Tik Tok deve "rendere conforme il proprio trattamento dati entro il termine di tre mesi dalla data in cui la decisione è stata notificata e pagare una sanzione amministrativa per complessivi 345 milioni di euro". Ma l'azienda ha fatto sapere di star valutando "i prossimi passi", ovvero l'opportunità di ricorrere contro il provvedimento.
"Ci impegniamo costantemente a rafforzare la privacy e la sicurezza degli utenti e a fornire trasparenza. Le questioni a cui fa riferimento questa decisione sono ampiamente datate e abbiamo già risolto molte di quelle sollevate, attraverso cambiamenti proattivi implementati ancora prima che l'indagine avesse inizio - ribadisce Tik Tok - Pur rispettando l'autorità della DPC, non siamo d'accordo su diversi aspetti della decisione, in particolare sull'importo della sanzione".