GLI ITALIANI, UN POPOLO DI ALLOCCONI E COMPLOTTISTI – L'ALLARME DEL CENSIS: NEL NOSTRO PAESE TRE PERSONE SU QUATTRO AMMETTONO DI NON AVERE GLI STRUMENTI NECESSARI PER DISTINGUERE UNA NOTIZIA VERA DA UNA FAKE NEWS – UNO SU TRE NON CREDE ALL'INFORMAZIONE "MAINSTREAM" E RITIENE CHE SIA IN ATTO UN COMPLOTTO PER NASCONDERE VERITÀ SCOMODE – I PIÙ VULNERABILI SONO GLI ANZIANI E I GIOVANISSIMI CHE UTILIZZANO SOLO I SOCIAL PER INFORMARSI
-Estratto dell’articolo di Michele Di Branco per “il Messaggero”
Un Paese che non rinuncia ad informarsi, che legge, ascolta e che cerca di farsi un'opinione. Ma piuttosto confuso sulla veridicità di quanto gli viene raccontato dai canali di informazione. Tanto che tre italiani su quattro confessano di non avere gli strumenti necessari per distinguere una notizia vera da una fake news.
Per non parlare di quel vasto esercito di scettici (quasi un cittadino su tre) che non crede affatto al "mainstream" e che ritiene sia in azione chissà quale complotto ordito per nascondere verità scomode spacciando le notizie vere per fake news.
[…] una indagine Ital Communications-Censis: "Disinformazione e fake news in Italia. Il sistema dell'informazione alla prova dell'Intelligenza Artificiale", presentato al Senato.
Lo studio afferma che la maggior parte degli italiani si informa regolarmente, ma aumentano paure e timori di non essere in grado di riconoscere le falsificazioni. Addirittura il 76,5% ritiene che le notizie false siano sempre più sofisticate e difficili da scoprire, il 20,2% crede di non avere le competenze per riconoscerle e il 61,1% di averle solo in parte.
Ma, appunto, c'è anche un 29,7% che nega l'esistenza delle bufale e pensa non si debba parlare di fake news, ma di notizie vere che vengono deliberatamente censurate dai palinsesti che poi le fanno passare come false.
«Chi fa informazione si scontra con le fake news e il buco nero della cultura orale, quell'insieme consolidato e irrazionale di convinzioni ed elementi senza basi che le persone si passano tra loro e, contro queste, non si possono che rafforzare i presidi autorevoli dell'informazione», spiega Giuseppe De Rita, presidente del Censis.
«Tra i negazionisti delle fake news - aggiunge Anna Italia, ricercatrice del Censis - ci sono in particolare i più anziani e, chi ha un basso livello di scolarizzazione […]».
D'altronde gli italiani che si mantengono informati sono la stragrande maggioranza: circa 47 milioni di italiani, il 93,3% del totale, si informa abitualmente (con una frequenza come minimo settimanale) almeno su una delle fonti disponibili: l'83,5% usa anche il web e il 74,1% i media tradizionali. Il 64,3% utilizza un mix di fonti informative, tradizionali e online, il 9,9% si affida solo ai media tradizionali e il 19,2% (circa 10 milioni di italiani in valore assoluto) alle fonti online.
Social media, blog, forum, messaggistica istantanea sono espansioni del nostro io e del modo di vedere il mondo: è il fenomeno delle echo chambers, cui sono esposti tutti quelli che frequentano il web e soprattutto i più giovani, tra i quali il 69,1% utilizza la messaggistica istantanea e il 76,6% i social media per informarsi.
Il 56,7% degli italiani è convinto che sia legittimo rivolgersi alle fonti informali di cui ci si fida di più. Sul versante opposto, sono circa 3 milioni e 300mila (il 6,7% del totale) gli individui che hanno rinunciato ad avere un'informazione puntuale su ciò che accade, mentre 700 mila italiani non si informano affatto. […]