KAMALA INCOMBE, E “BIBI” HA FRETTA DI CHIUDERE I CONTI CON HAMAS – NETANYAHU NON VUOLE CEDERE IL CONTROLLO MILITARE DELLA PHILADELPHI ROUTE, IL CORRIDOIO TRA L'EGITTO E LA STRISCIA DI GAZA – COME DAGO-DIXIT, IL PREMIER ISRAELIANO SA CHE CON KAMALA HARRIS ALLA CASA BIANCA GLI USA BLOCCHEREBBERO I RIFORNIMENTI DI ARMI ALLO STATO EBRAICO – PER QUESTO NETANYAHU PROSEGUE COL PUGNO DURO PER RAGGIUNGERE I SUOI OBIETTIVI IL PRIMA POSSIBILE: IL MANTENIMENTO DEI PROPRI SOLDATI A TEMPO INDEFINITO DENTRO GAZA E… – IL DAGOREPORT
-CON IL CAMBIO DI CAVALLO E HARRIS IN VANTAGGIO, PER “BIBI” È PREFERIBILE UN ACCORDO IMMEDIATO CON L’AZZOPPATO BIDEN, PIUTTOSTO CHE RITROVARSI DOMANI CON KAMALA PRESIDENTE CHE BLOCCA I RIFORMIMENTI DI ARMI – UNA TREGUA VALE UN PUNTO E MEZZO NEI SONDAGGI PRESIDENZIALI MENTRE PER BIDEN SAREBBE IL PENNACCHIO PER UNA USCITA ALLA GRANDE DALLA CASA BIANCA…
Estratto dell’articolo di Vittorio Da Rold per “Domani”
Sembra il solito gioco delle parti dopo che il segretario di Stato, Antony Blinken ha terminato la sua tre giorni di incontri tra Gerusalemme, Il Cairo e Doha con un nulla di fatto. Benjamin Netanyahu non ha cambiato la sua posizione sul controllo militare israeliano della Philadelphi Route, il corridoio tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. […]
Ennesima doccia fredda che arriva dopo che sul Washington Post, l'editorialista David Ignatius, uno dei più informati e ascoltati sul tema, ha scritto che, secondo funzionari Usa, Netanyahu avrebbe fatto alcune concessioni nella telefonata delle scorse ore con il presidente americano Joe Biden […]
Siamo all’ormai noto costume della dirigenza israeliana che disfa di notte quello che ha accettato di giorno? Oppure Bibi […] ha fretta di raggiungere i suoi scopi che sono la distruzione di Hamas e il mantenimento dei propri soldati a tempo indefinito dentro Gaza, nei corridoi di Philadephia e Netzarim, per aprire al ritorno nella Striscia dei coloni cacciati ai tempi di Ariel Sharon, prima che Kamala Harris, oggi in testa nei sondaggi, prenda il posto di Joe Biden a gennaio e cambi la sua politica nei confronti di un esecutivo Netanyahu, alleato di ferro, ai partiti della destra religiosa messianica?
Harris avrà meno pazienza di quanta ne abbia avuta Biden verso un paese spaccato e ancora sotto shock del 7 ottobre. Harris probabilmente non prenderà posizioni dure contro Netanyahu fino al 5 novembre, data delle elezioni, per non perdere l’indispensabile sostegno del voto degli ebrei americani, ma dopo quel risultato, se dovesse varcare la soglia della Casa Bianca, cambierebbe i toni e la sostanza nei rapporti tra i due alleati e si tornerebbe alla politica imperiale, dove Washington decide e Tel Aviv esegue.
[…] Kamala Harris di certo farà molto di più per contenere le pericolose ambizioni israeliane che mettono a repentaglio la stabilità dell’intera regione. Da Golda Meir in avanti, Joe Biden ha sempre incontrato tutti i premier di Tel Aviv e proprio per questo non è mai riuscito ad essere troppo perentorio con lo Stato di Israele.
Harris, invece, non sarà condizionata da questa storia di relazioni e tratterà Netanyahu in modo “laico” con uno sguardo agli interessi americani prima che a quelli di Israele. Sinwar interessato
Nel frattempo funzionari statunitensi ritengono che il leader di Hamas Yahya Sinwar, sia interessato a un accordo per porre fine alla guerra e rilasciare gli ostaggi israeliani tenuti nella Striscia, ma sta temporeggiando nella speranza che l'Iran o Hezbollah attacchino Israele. Lo riferisce sempre il Washington Post.
Anche l'Egitto esprime scetticismo sul raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco a Gaza, alla vigilia della prevista ripresa dei negoziati al Cairo. Lo scrive l'Associated Press citando i mediatori del Cairo nelle trattative, sottolineando che le sfide attorno alla cosiddetta “proposta ponte” sembrano minare l'ottimismo per un accordo imminente. […]