KIBBUTZ A QUESTA PORTA? ELON MUSK - DURANTE L'INCONTRO IN ISRAELE CON NETANYAHU, IL MILIARDARIO HA PROMESSO DI ELARGIRE I FONDI PUBBLICITARI EXTRA OTTENUTI IN SEGUITO AL CONFLITTO IN MEDIORIENTE - IN PIÙ HA OFFERTO LA RETE INTERNET "STARLINK" ALLO STATO EBRAICO - MUSK È ACCUSATO DI NON AVER FATTO ABBASTANZA PER ARGINARE L'ANTISEMITISMO DILAGANTE SULLA SUA PIATTAFORMA E, CON LA SUA VISITA PROVA A SALVARE I 75 MILIONI DI DOLLARI DI SPONSOR CHE LE AZIENDE MINACCIANO DI LEVARGLI...
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Estratto dell'articolo di Davide Frattini per il "Corriere della Sera"
Camminano insieme sotto la pioggia che bagna le casette devastate di Kfar Aza, la cenere è spenta da tempo, il dolore degli abitanti, di chi ha perso un amato o chi sa che l’amato è disperso a Gaza, resta caldo. Elon Musk arriva in Israele, incontra il premier Netanyahu, il vertice va in diretta sulla sua piattaforma X.
Parlano della guerra, quella vera, il magnate dice che i guadagni pubblicitari e dagli abbonamenti di quello che una volta era Twitter «provenienti dal conflitto» andranno ad aiutare gli ospedali in Israele e la Croce Rossa che opera a Gaza. Con Bibi concorda: «Hamas va distrutta». Diventa un paradosso.
Perché quei proventi nascono dall’esplosione della disinformazione legata proprio allo scontro con Hamas, crescono con il crescere delle polemiche insensate, con il negazionismo sui massacri perpetrati dai terroristi palestinesi il 7 ottobre, con l’offrire un megafono alla propaganda israeliana.
[...] Offre i satelliti Starlink per permettere il funzionamento costante di Internet nella Striscia, allo stesso tempo — come in Ucraina — qui è questione di battaglie in corso e le connessioni possono aiutare anche i comandanti jihadisti a comunicare. Così la rete di Musk verrà dispiegata solo in intesa con il governo israeliano che potrà definire quali aree della Striscia coprire. [...]
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