KIM, CHE FACCIA DI BRONZO! – ERA DESTINATA ALLA CULOIDE KARDASHIAN LA STATUA ROMANA DI ATENA, COPIA DI UNA GRECA, RUBATA IN ITALIA E SEQUESTRATA AL PORTO DI LOS ANGELES - LA SPEDIZIONE ERA INDIRIZZATA ALLA INFLUENCER, MA LEI ADESSO SI GIUSTIFICA: “IL MIO NOME È STATO USATO SENZA AUTORIZZAZIONE” – LA STATUA DI EPOCA ROMANA IMPERIALE NON FIGURAVA NEMMENO NEL CATALOGO DELLE OPERE RUBATE: POTREBBE ESSERE FRUTTO DI UNO SCAVO CLANDESTINO…
Irene Soave per "www.corriere.it"
Un’«oasi di purezza e luce», un «monastero belga d’ispirazione futurista», la supervilla in stile minimal di Kim Kardashian e Kanye West a Calabasas, enclave di ricchissimi in California, è finita sulla prestigiosa rivista Architectural Digesta febbraio 2020, esattamente un anno prima del loro divorzio. Stanze monocrome, corridoi vuoti, soprattutto opere d’arte in ogni stanza: tra queste, scelte una a una dal progettista e mercante d’arte belga Axel Vervoordt, una statua romana in pietra calcarea che a Calabasas però non è mai arrivata, sequestrata al porto di Los Angeles perché «ottenuta in modo illegale e frutto di un saccheggio». Il governo degli Stati Uniti ha ordinato venerdì di restituirla.
«Kim Kardashian coinvolta in un furto d’arte antica», titolano i tabloid di tutto il mondo: lei, attraverso un portavoce, si è detta ieri «estranea» all’intera vicenda. «Ha appreso della statuetta dai giornali. Lo spedizioniere ha usato il suo nome senza autorizzazione, e lei non ne aveva idea. Speriamo che la statua sia restituita in fretta a chi ha i diritti di possederla».
Cioè lo Stato italiano: solo nel 2020 i carabinieri del Nucleo di tutela beni culturali hanno recuperato più di 500 mila opere, libri antichi, reperti rubati. L’ultimo qualche giorno fa: un togatus rubato da una villa privata romana nel 2011, e prima direttamente dal Foro Romano, sequestrato in Belgio. E all’asta a Montecarlo stava andando, a dicembre, una testa romana rubata forse in scavi clandestini.
Anche la statuetta comprata (inconsapevolmente, confermano anche gli atti dell’ordinanza di restituzione) da Kardashian era passata dal Belgio, spesso snodo di traffici. E le dichiarazioni del mercante d’arte e star dell’interior design, Axel Vervoordt, sono quelle che hanno insospettito la polizia Usa e i carabinieri italiani, che dal 2001 lavorano a braccetto sul rimpatrio delle opere esportate illegalmente.
Vervoordt, spiegano fonti del Nucleo tutela beni culturali, aveva dichiarato che la statua gli era stata venduta dalla galleria parigina Chenel, specializzata in antichità romane, nel 2012. Peccato che i carabinieri italiani avessero fotografato la stessa statua, nel 2011, nello stand di Axel Vervoordt alla fiera d’arte di Maastricht. Si tratta di una «Atena Samiana di Mirone», cioè della copia in pietra calcarea, prodotta in epoca romana imperiale (cioè I-II secolo d.C.) di una Atena greca, scolpita probabilmente da Mirone. La statua, fanno sapere i carabinieri, non figurava nemmeno nel catalogo delle opere rubate, una lista di un milione e trecentomila pezzi aggiornata con la collaborazione delle polizie internazionali: potrebbe essere frutto di uno scavo clandestino.
Nella spedizione indirizzata alla superdiva, 5 tonnellate etichettate «oggetti d’arredamento e d’arte», c’erano opere per complessivi 750 mila dollari. Sequestrate al porto di Los Angeles nel 2016, sono state per anni al centro di indagini delle forze dell’ordine americane e italiane, che hanno interpellato anche il ministero dei Beni culturali italiano, che ne ha chiesto «la pronta restituzione». Il giudice federale a Los Angeles, venerdì, l’ha ordinata. Dopo quattro anni «congelata» al porto californiano, la statuetta tornerà in Italia presto e sarà assegnata all’istituzione museale più adatta.