Antonio Riello per Dagospia
Nel Regno Unito la distribuzione dei generi di prima necessità è basato su un sistema abbastanza semplice. Si inizia dal cosiddetto "Convenience Store", botteguccie diffuse ovunque e di solito gestite a livello famigliare. Nella maggioranza dei casi famiglie di origine indiana o pachistana. Ci si trova, in pratica, di tutto.
Curiosamente gli italiani che vivono qui tendono spesso a riferirsi a questi posti con espressioni tipo: "devo passare dall'omino" o "chissà se lo trovo dall'omino dietro l'angolo". Insomma per noi sono sempre "omini" anche quando sono grandi e grossi. I prezzi non sono dei migliori, ma la comodità è innegabile: coprono capillarmente il territorio e sono aperti tutta la settimana dalle 7 di mattina fino a mezzanotte (alcuni fanno anche dei turni per coprire le 24 ore).
Poi ci sono i supermarket veri e propri ovvero le sedi locali dei grandi marchi di distribuzione: Tesco, Morrisons, Sainsbury's, Marks & Spencer. Sono sempre abbastanza centrali e facilmente sprovvisti di parcheggi. Aperti di solito fino alle 9 o alle 10 di sera. I prezzi possono dipendere da molti fattori: in genere tutti hanno dei "prodotti civetta" che sono abbastanza convenienti, bisogna cercarli.
Certi articoli a fine giornata (dalle 8 in poi) possono costare meno. I reparti di prodotti pronti (congelati e non) la fanno ovviamente da padrone. Non manca mai uno scaffale tipicamente "italiano" con pasta ed affini dove qualche volta misteriosamente il prodotto è marcato "made in Swiss" (succedeva comunque anche prima della Brexit).
Waitrose, forse il più caro in questa gamma è, a suo modo, il più scicchettoso e ricercato: vanta collaborazioni con il celebre chef stellato Heston Blumenthal e partecipazioni con la Duchy Foundation (il cui patron è il controverso Principe di Galles) e fino a pochi mesi era l'unico supermercato dove, con soli 10 sterline di spesa, si poteva avere un quotidiano gratis. Oggi, con i tagli dei costi e l'inflazione, basta quotidiani. Da una ricerca della Lloyds Bank pare che l'apertura di un Waiterose vicino una proprietà immobiliare ne aumenti il valore di circa il 10%.
Su una scala maggiore, in situazioni più periferiche dove è possibile avere capienti parcheggi, ci sono poi i grandi centri tra cui primeggiano Tesco e Sansbury, ma anche e soprattutto, gli hard-discount come Aldi, ASDA e Lidl. La gente ci va appunto in auto e fa delle spesone giganti. In questi posti in effetti il prezzo giustifica quasi sempre lo sbattimento del viaggio.
In ogni caso ce ne sono di talmente grandi che qualche anziano è costretto a fare la spesa su dei piccoli veicoli elettrici messi a disposizione dalla proprietà.
Da parecchi anni la spesa online con consegna a casa è non solo possibile ma anche incoraggiata attraverso sconti e promozioni. E' un sistema molto popolare (ed efficiente) soprattutto nelle grandi città. Si risparmia tempo e, se si è clienti abituali, si conoscono già abbastanza bene i prodotti che servono.
Si ordina al mattino on line e si ricevono gli acquisti alla sera del giorno stesso (al massimo la mattina dopo) provenienti da enormi magazzini di distribuzione di proprietà delle varie catene. Il furgoncino con la grande scritta Ocado (uno dei maggiori distributori a domicilio di beni alimentari) è una presenza frequente ed abituale nel paesaggio urbano londinese almeno quanto i famosi taxi neri.
Ma tra il 2019 e il 2020 ha iniziato a prosperare (complice la pandemia e lo smart working) una forma di distribuzione diversa: i cosiddetti "Dark Stores". Stanno diventando numerosissimi e ben distribuiti nel tessuto urbano. E' una storia che nasce, in modo molto naturale, dalla richiesta quotidiana e in costante aumento, di prodotti alimentari a domicilio consegnati in tempi molto brevi (al massimo una mezz'ora).
Sono quindi delle società che distribuiscono in tempi molto rapidi, e anche in piena notte, i tanti e vari prodotti che siamo abituati a trovare nei supermercati. Fisicamente appaiono come dei luoghi piuttosto grandi e senza un vero ingresso (semplicemente i clienti ci possono/devono mai entrare).
Dall'esterno sono irriconoscibili e anonimi: non ci sono cartelli o marchi visibili, esistono solo per i rispettivi siti web. I nomi? Getir, Gorillas, Zapp....ed altri in costante aumento. Stanno facendo un pressing porta a porta a volte quasi fastidioso. C'è anche chi, in questo periodo ancora di super-promozione, con consumata astuzia, mettendo virtuosamente assieme offerte irresistibili e sconti mirabili è riuscito a farsi consegnare per una settimana ottima carne di manzo scozzese quasi a gratis...
Da una parte questi "Rapid Dark Stores" vanno a ri-occupare lo spazio lasciato libero nelle città da ristoranti, negozi o altre attività che la crisi (o il Covid) hanno spazzato via. Quindi sono un reale ristoro per il mercato immobiliare di tipo commerciale, decisamente molto provato.
Vista dalla parte del consumatore un po' esigente nasce una prima (minima) questione pratica: diventa difficile, se non si ha la dovuta dimestichezza, capire effettivamente cosa si ordina online (e quindi cosa si finisce per mangiare). Questo accade in particolare se non si frequenta più di persona il supermercato.
Ovviamente, chi se lo può permettere, continua senza troppi "se e ma" ad andare ancora dal macellaio o dal deli di fiducia.
Ma il vero problema che pone questa sostanziosa novità, comodità a parte, è che sta facendo una concorrenza spietata e micidiale proprio ai nostri "omini", una dimensione economica comunque non trascurabile nell'insieme. E contraddistinta, in fondo, anche da una certa disponibilità e cordialità verso la clientela locale.
Ma soprattutto il "Convenience Store" consente, con la sola propria presenza, il controllo del territorio e una - gratuita - prevenzioni di piccoli crimini. Insomma, contribuisce concretamente alla sicurezza dei quartieri, soprattutto nelle ore notturne. Come andrà a finire? avrà la meglio, come succede quasi sempre, la logica degli affari (che qualcuno a volte confonde con "sviluppo")?
Oppure la qualità del vivere urbano saprà far sentire con forza la sua voce? Il relativo benessere di chi lavora in questi negozietti viene attualmente barattato con anonimi eserciti di ragazzini su biciclette elettriche che silenziosamente e pericolosamente infestano le strade urbane britanniche. Ne vale sul serio la pena? Se ne è occupata di recente anche la BBC....
Consumare è rimasto forse l'ultimo vero atto "politico" degli abitanti di questo paese. Saranno quindi i consumatori e decidere quale strada scegliere. Al momento sembrano in vantaggio i "pigri" (incauti) che consumano voracemente online. Forse è tempo che le Arti (non è anche questo un loro compito?) inizino a cantare le gloriose gesta di questo mondo di omini che si sta tristemente estinguendo....
getir app per fare la spesa 3 getir app per fare la spesa 1 convenience store 1 convenience store 2 marks & spencer 1 zapp app per fare la spesa 1 waitrose getir app per fare la spesa 4 zapp app per fare la spesa 2 gorillas app per fare la spesa 5 zapp app per fare la spesa 3 getir app per fare la spesa 5 getir app per fare la spesa 8 gorillas app per fare la spesa 4 convenience store 5 gorillas app per fare la spesa 6 gorillas app per fare la spesa 3 zapp app per fare la spesa 4 zapp app per fare la spesa 5 gorillas app per fare la spesa 2 waitrose marks & spencer 1 antonio riello gorillas app per fare la spesa 1 principe carlo da waitrose marks & spencer 2 tesco morrisons morrisons getir app per fare la spesa 2