LAVORARE MENO, LAVORARE MEGLIO - GOVERNO E OPPOSIZIONE PENSANO A UNA LEGGE PER LA RIDUZIONE DELL'ORARIO DI LAVORO – IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA AL LAVORO CLAUDIO DURIGON SI DICE FAVOREVOLE A “INCENTIVARE LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E AZIENDALE SPERIMENTANDO LA RIDUZIONE DELL'ORARIO A PARITÀ DI SALARIO E PRODUTTIVITÀ”. L'IPOTESI DEL GOVERNO È DI INTRODURRE SCONTI CONTRIBUTIVI PER INCENTIVARE ACCORDI DI QUESTO TIPO, MA RESTA IL PROBLEMA DI…
-Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “la Stampa”
Uno slogan in voga nei Settanta chiedeva di lavorare meno per lavorare tutti.
Siamo lontani dall'obiettivo, ma nell'era della polarizzazione e delle campagne elettorali permanenti è una notizia: governo e opposizione si dicono favorevoli a una legge per la riduzione dell'orario di lavoro. E' successo ieri alla Camera, dove erano in discussione alcune mozioni dell'opposizione sul precariato.
A margine dei lavori Claudio Durigon, già sindacalista dell'Ugl e ora sottosegretario leghista al Lavoro, spiega: «Sono favorevole a strumenti per incentivare la contrattazione collettiva e aziendale sperimentando la riduzione dell'orario a parità di salario e produttività. Cosa peraltro già avvenuta in alcune aziende e per alcuni contratti». Un passo avanti rispetto a una posizione fin qui molto prudente della maggioranza e del ministro Elvira Calderone.
Sia come sia, a sera la segretaria del Pd Elly Schlein è talmente stupita dall'apertura che decide di licenziare una nota: «L'apertura del governo è positiva. Noi abbiamo già depositato una proposta e siamo pronti a discuterne».
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L'ipotesi del governo - tutta da verificare viste le condizioni di finanza pubblica - è di introdurre sconti contributivi per incentivare accordi di questo tipo. Le opposizioni hanno presentato alla Camera ben tre proposte di legge. Il Partito democratico vorrebbe introdurre l'incentivo nei contratti collettivi, con uno sconto del 30 per cento dei contributi da versare.
I Cinque Stelle hanno depositato una proposta simile che costerebbe fino a 750 milioni l'anno e un esonero contributivo fino a ottomila euro l'anno. Verdi e Sinistra Italiana chiedono la settimana di 34 ore con un fondo da finanziare con una patrimoniale per chi ha una ricchezza cumulata superiori ai tre milioni di euro. […]
la settimana di quattro giorni è realtà o si sta sperimentando in Spagna, Belgio, Gran Bretagna, Islanda. E' andata male invece nei Paesi felici del nordeuropa, Svezia e Finlandia. L'allora premier Sanna Marin lanciò l'idea, ma non piacque granché.