“ABBIAMO AVUTO TUTTI IL SOSPETTO DI UN COINVOLGIMENTO DEGLI APPARATI EGIZIANI NELLA MORTE DI REGENI” – LA DIRETTRICE DEL DIS, ELISABETTA BELLONI, SENTITA COME TESTIMONE AL PROCESSO PER IL SEQUESTRO E L'OMICIDIO DEL RICERCATORE ITALIANO, AMMETTE: “IL CAIRO NON FORNÌ MAI APERTURE SULLE RESPONSABILITÀ EGIZIANE NEL CASO. CI SIAMO RESI CONTO DELLA MANCANZA DI COLLABORAZIONE” – E PUNTA IL DITO CONTRO I BRITANNICI: “IL NOSTRO AMBASCIATORE SOLLECITÒ IL VICEMINISTRO INGLESE E IL RETTORE DI CAMBRIDGE, MA FORNIRONO RISPOSTE EVASIVE O NON CI RISPOSERO…”
-REGENI: BELLONI, 'DAL CAIRO MAI APERTURE SU RESPONSABILITA' EGIZIANE'
(Adnkronos) - ''Gradualmente ci siamo resi conto della mancanza di collaborazione egiziana, il sospetto di un coinvolgimento degli apparati egiziani lo abbiamo avuto tutti. Dalle autorità del Cairo non sono mai arrivate aperture in merito alle responsabilità egiziane sulla vicenda di Giulio Regeni''. Lo ha detto la direttrice del Dis, Elisabetta Belloni, all'epoca dei fatti capo gabinetto e poi segretario generale della Farnesina, sentita come teste nel processo davanti alla Prima corte di Assise di Roma per il sequestro e l'omicidio del ricercatore friulano in cui sono imputati quattro 007 egiziani.
Rispondendo alle domande del procuratore capo Francesco Lo Voi e del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, Belloni ha ricordato i momenti concitati in cui venne avvisata dall'ambasciatore Massari, il 26 gennaio 2016, della sparizione di Giulio. ''Le segnalazioni di scomparse sono frequenti ma l'ambasciatore Maurizio Massari era da subito preoccupato per la coincidenza della data e della scomparsa durante le manifestazioni a piazza Tahrir.
L'ambasciatore mi telefonava continuamente tenendo informato il ministro tramite me'. Noi attivammo da subito il protocollo che riguarda anche l'Unità di crisi'' ha spiegato. ''Chiamai ripetutamente nei giorni successivi l'ambasciatore egiziano per sollecitare collaborazione e sapere cosa fosse successo ma la risposta dal Cairo è sempre stata 'non abbiamo notizie', allora capimmo che non c'era alcuna volontà di collaborare, specie dopo il ritrovamento del corpo di Giulio sull'autostrada, che ci lasciò molto perplessi.
Da quel momento i rapporti con l'Egitto si sono praticamente congelati. Il ministro Gentiloni incontrò l'omologo egiziano il 31 gennaio e poi il 4 febbraio, dopo il ritrovamento del corpo di Regeni e quello fu incontro molto teso'' ha concluso Belloni. La prossima udienza è fissata per il 10 ottobre.
REGENI: BELLONI, 'DA AUTORITA' INGLESI RISPOSTE EVASIVE'
(Adnkronos) - Sulla vicenda di Giulio Regeni ''il nostro ambasciatore sollecitò anche il viceministro inglese e il rettore di Cambridge ma all'epoca le autorità inglesi non ci risposero o fornirono risposte evasive''. Lo ha detto la direttrice del Dis, Elisabetta Belloni, all'epoca dei fatti capo gabinetto e poi segretario generale della Farnesina, sentita come teste nel processo davanti alla Prima corte di Assise di Roma per il sequestro e l'omicidio del ricercatore friulano in cui sono imputati quattro 007 egiziani.
Ricordando il giorno della sparizione di Regeni al Cairo, Belloni ha spiegato: "Io parlo per atti: l'ambasciatore mi ha informato il 26 e io ho informato Gentiloni. Quello che posso dire è che io ho chiamato al telefono, in quei giorni, il consigliere diplomatico del presidente del Consiglio: uno scambio tra uffici, io non ho chiamato il presidente Renzi".