“ANCHE I PAPI NON SONO PROFETI IN CASA PROPRIA” – FILIPPO DI GIACOMO: “QUANDO FRANCESCO RACCOMANDA DI CESSARE DI SPREMERE I POVERI PER GENERARE SEMPRE PIÙ POVERI, GLI ECONOMISTI ‘CATTOLICI’ LO ACCUSANO DI POPULISMO OPPURE FINGONO DI NON SENTIRE, MENTRE ALTRI DI DIVERSO ORIENTAMENTO (COME JEFFREY SACHS) VANNO AI CONVEGNI DELL’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE GESUTIA IAJB E ASCOLTANO RIFLESSIONI E PROPOSTE…”
-Estratto dell'articolo di Filippo Di Giacomo per “il Venerdì di Repubblica”
Nonostante il calo numerico e l'invecchiamento del personale, i gesuiti contano ancora su quattromila scuole sparse nei cinque continenti. Tra queste, duecento sono università dotate di storia antica e recente […].
Nelle università gesuite sono 80 le business school che preparano i futuri manager non solo a opere di carità, ma alla trasformazione sociale mediante un "capitalismo consapevole".
Una di queste, la Icda dell'Università Cattolica di Cordoba, è stata fondata da Jorge Mario Bergoglio nel 1975, quando era provinciale dei gesuiti in Argentina. Obiettivo, collaborare alla creazione di un paradigma di business che […] fosse orientato a un ruolo sociale.
Anche l'orizzonte tracciato da papa Francesco nella Laudato si' ha ispirazione e supporto da questo think tank delle business school gesuite, riunite nell'associazione internazionale Iajb (International Association of Jesuit Business School), capace di portare il World Economic Forum a soffermarsi sulla necessità di un "reset dell'economia".
[…] L'assurdo è che quando il Papa raccomanda di cessare di spremere i poveri per generare sempre più poveri […], gli economisti "cattolici" lo accusano di populismo oppure fingono di non sentire, mentre altri di diverso orientamento (come Jeffrey Sachs) vanno ai convegni della Iajbs e ascoltano riflessioni e proposte. Anche i papi, è risaputo, non sono profeti in casa propria.