“APRI CHE TI AMMAZZO, MALEDETTA” – A ROMA DUE DIVERSE STORIACCE DI STALKING IN POCHE ORE. A CINECITTÀ UN MARITO È RIUSCITO A ENTRARE NEL GIARDINO DEL PALAZZO DOVE ABITA LA MOGLIE, HA PRESO UNA SCALA E HA INIZIATO A TIRARE BOTTIGLIE DI VETRO CONTRO LA FINESTRA: LE PERSECUZIONI DURAVANO DA MESI, DA QUANDO LA DONNA AVEVA DECISO DI SEPARARSI – E VICINO LA STAZIONE TERMINI UNA MAMMA SI È RIFUGIATA CON I FIGLI PICCOLI IN UN…

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Marco De Risi per "il Messaggero"

 

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Storie diverse ma che hanno come comune denominatore la violenza quotidiana che le donne sono costrette a subire. Ed i protagonisti in quest' opera al nero sono coloro che dovrebbero stare loro più vicino: mariti o compagni. Aggressività, minacce, percosse, un abisso di violenza che molte donne spesso hanno paura di denunciare. L'altra notte sono stati i carabinieri a cercare di porre fine a due storie di atti persecutori.

 

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I militari, quindi, non solo sono stati risoluti ad intervenire, ma anche professionali e sensibili nel convincere le vittime della necessità di denunciare il proprio marito-stalker. Era notte fonda quando in una strada di Cinecittà una donna sulla quarantina ha chiamato i militari di zona. Aveva paura. Tanta paura. Il marito era riuscito ad entrare nel giardino, poi aveva preso una scala ed aveva incominciato a tirare bottiglie di vetro alla finestra. Alla base del gesto, la solita storia: l'uomo non accetta che la moglie voglia separarsi da lui.

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«Apri che ti ammazzo, maledetta», queste alcune parole gridate dal marito alla moglie che si è nascosta in casa aspettando i carabinieri. I carabinieri hanno preso l'uomo in flagrante. Il marito è stato subito immobilizzato. Una volta portato in caserma i carabinieri hanno accertato i precedenti dell'ultimo anno, con una lunga serie di minacce e aggressioni alla moglie che vive nel terrore. Il marito aveva anche un obbligo del magistrato di non potersi avvicinare a casa della moglie. Da troppo tempo andava avanti questa storia di violenza per non denunciare. Lei si è messa a raccontare tutte le angherie subite dal marito. E' bastato perchè il magistrato di turno, una volta letta l'informativa, ha stabilito che l'uomo doveva essere arrestato e trasferito in carcere.

 

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LE UMILIAZIONI Sempre l'altra notte, i carabinieri della stazione Macao, vicino alla stazione Termini, sono stati impegnati con un altro stalker. Sono stati contattati da una donna da una pensione di via Vicenza dove si era rifugiata con i bambini. Una storia angosciante. «Abito all'Anagnina - ha detto la signora ai militari - ma ieri sera mio marito per l'ennesima volta ha iniziato a minacciarmi di morte anche in presenza dei figli piccoli. Non mi lasciava dormire aggredendomi in continuazione. Per questo, per paura, sono scappata con i figli da casa e sono venuta in questa pensione».

 

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I militari hanno convocato l'uomo in caserma e l'hanno denunciato a piede libero ma con l'obbligo di non avvicinarsi più alla moglie. Ieri invece i carabinieri della Stazione di Piazza Farnese hanno notificato, in carcere, il decreto di allontanamento dal territorio nazionale, entro il termine di 30 giorni, emesso dal Prefetto di Roma su proposta del Comando Provinciale dei Carabinieri, ad un cittadino francese, 28 anni, arrestato lo scorso mese di aprile, per violentissimi atti persecutori e lesioni.

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