“BALLARE E' UN ESERCIZIO ABBASTANZA SCIOCCO” – VITTORIO FELTRI CONTRO I DISCOTECARI: “TUTTI VOGLIONO AMMASSARSI IN LOCALI DOVE I TIMPANI SONO MESSI A DURA PROVA A CAUSA DELLE NOTE EMESSE DA ALTOPARLANTI CHE AMPLIFICANO I DECIBEL. SI LEVANO OGNI DÌ PROTESTE PERCHÉ LE AUTORITÀ HANNO IMPOSTO LA SERRATA DI OGNI LUOGO DEPUTATO ALLA DANZA. NON MI SEMBRA UNA TRAGEDIA PERCHE'..."
-Vittorio Feltri per "Libero Quotidiano"
Mi corre l'obbligo di precisare che a me non è mai piaciuto ballare. Non ho voluto imparare a dondolarmi in pista al ritmo della musica. E ancora oggi ritengo che la danza sia un esercizio abbastanza sciocco. Ciononostante mi è capitato in tempi remoti di entrare con amici coetanei in una sala di Spinone al lago (di Endine) sempre affollatissima. Uomini e donne si abbracciavano e facevano, come si diceva allora, quattro salti.
Li guardavo con stupore, domandandomi che gusto ci fosse a impegnarsi in una attività tanto ridicola. Me lo spiegò un ragazzo più grande di me, 27 o 28 anni, il quale spesso riceveva uno schiaffo, la cui sonorità echeggiava nella balera. Gli domandai perché ti prendono a sberle? Mi rispose: ci provo con tutte e poche ci stanno. Con quelle poche tuttavia mi diverto. Mentre tu te ne stai qui seduto al tavolo a bere il Campari e non rimorchi neanche una fanciulla. Le idee mi si schiarirono eppure non ho mai imparato a danzare, forse per timidezza o qualcosa del genere.
È trascorso più di mezzo secolo da quell'epoca e mi rendo conto che le discoteche continuano ad essere super frequentate dai giovani, e il fatto che attualmente siano chiuse per non agevolare la diffusione del virus, suscita proteste. Tutti vogliono ammassarsi in locali dove i timpani sono messi a dura prova a causa delle note emesse da altoparlanti che amplificano i decibel. Passano i decenni però il ballo non conosce flessioni.
Anzi si levano ogni dì proteste perché le autorità hanno imposto la serrata di ogni luogo deputato alla danza. È intervenuto addirittura il TAR per dirimere il contenzioso, per altro confermando il divieto. Non mi sembra una tragedia la condanna a interrompere le giravolte, in fondo esistono molte alternative per coloro che le ritengono il massimo del divertimento.
I giornali, da quelli piccoli a quelli grandi, dedicano pagine e pagine quotidiane al dramma dei dancing sbarrati. Vero che i gestori di essi perdono opportunità di guadagno, e questo è spiacevole, ma avranno modo di recuperare non appena - speriamo presto - sarà tornata la normalità.