“BALLAVAMO VICINI, POI HO SENTITO LE LORO MANI ADDOSSO” – IL RACCONTO DI UNA 20ENNE CHE FA PARTE DI UNA DELEGAZIONE STRANIERA ALL’EUROVISION, PALPEGGIATA AL PARTY INAUGURALE: “SI È BEVUTO COSÌ TANTO CHE ABBIAMO FINITO LE SCORTE DI ALCOL. È DIVENTATA UNA FESTA SENZA FRENI. QUESTI BALLERINI HANNO COMINCIATO A FARCI GIRARE E POI HANNO INIZIATO A TOCCARCI IL SEDERE” – GRAMELLINI: “SENZA ALCUNA PRETESA DI MORALISMO, AGLI UOMINI CON UN SERIO DEFICIT DI EDUCAZIONE SENTIMENTALE POTREBBE ESSERE UTILE UN..."

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1. MOLESTARE, OGGI

Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

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Se tante ragazze di Rimini e Torino sostengono di essere state molestate durante l'adunata degli alpini e la festa dell'Eurovision, non si può liquidare la denuncia come un'esagerazione o attribuirne la responsabilità a fantomatici infiltrati. Per una volta sarebbe bello uscire dal solito schema corporativo che porta a difendere a testuggine la categoria di appartenenza: alpini, ballerini, maschi intruppati in qualche clan da stadio o da osteria. Senza alcuna pretesa di moralismo, agli uomini con un serio deficit di educazione sentimentale potrebbe essere utile un breve prontuario per adeguarsi alla sensibilità mutata del tempo in cui tocca loro vivere, che non è più il Paleolitico e neanche il Novecento.

molestie

 

Se, come a Rimini, fermi una sconosciuta per strada e le chiedi a che ora aprono le sue gambe, non la stai corteggiando, la stai molestando. Se, come a Torino, le tocchi il sedere mentre ti passa davanti, non la stai corteggiando, la stai molestando. Se, come a Torino, le dici: dai, non ti offendere e fai la carina con me, non la stai corteggiando, la stai molestando.

 

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Se, come a Rimini, ti metti di traverso per impedirle di passare e intanto le gridi «Ehi, bella f...», muovi la lingua come se avessi in bocca un gelato e fai il verso del cane, non la stai corteggiando, la stai molestando. Insomma, ogni volta che le tue parole e i tuoi gesti esprimono un senso di possesso, non la stai corteggiando. La stai molestando. Per quanto in branco tu ti creda assolto, direbbe De André (con quel che segue).

 

2. EUROVISION, LA VOLONTARIA RACCONTA LE MOLESTIE: «BALLAVAMO VICINI, POI HO SENTITO LE LORO MANI ADDOSSO»

Paolo Coccorese per il “Corriere della Sera”

 

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«Ero con le altre volontarie, quei ballerini stranieri ci hanno fissato a lungo e dopo si sono avvicinati. Ballavamo vicini, poi abbiamo incominciato a sentire le loro mani addosso. Quando ci siano rese conto di quello che stava capitando, abbiamo cambiato stanza della festa». Francesca (il nome è di fantasia) ha 20 anni, studia Giurisprudenza. Ammette di non essere un’appassionata di lungo corso dell’Eurovision.

 

Quando le hanno proposto di diventare la volontaria assegnata alla delegazione di una cantante del Nord Europa, ha accettato con curiosità. Ha partecipato alla festa della Reggia di Venaria di domenica, dove ci sarebbe stati abusi. È lei che nella chat dei volontari ha scritto: «Fate attenzione a quei ballerini: sono molesti».

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I volontari erano invitati alla festa vip?

«No, solo i tre host assegnati a ogni delegazione»

Che mansioni avete?

«Siamo i volontari al servizio della delegazione. Li seguiamo ovunque. Con la mia sono andata a visitare Stupinigi. Poi, banalmente, dobbiamo servire loro un bicchiere d’acqua quando hanno sete».

 

Come dei maggiordomi?

«Beh, le host della Moldavia sono andate ad acquistare un trenino giocattolo per il manager. Insomma, li aiutiamo con la lingua, prenotiamo i ristoranti o i taxi. I capi dei volontari ci hanno detto: “Dovete fare tutto quello che vogliono. Tranne pagare i conti”».

Torniamo a domenica: che atmosfera c’era?

«All’inizio molto noiosa, era un rinfresco. Poi, dopo le sette, noi host ci siamo tolte le magliette arancioni, ci siamo sistemate un po’ eleganti. E ci siamo messe a ballare».

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E il clima è cambiato?

«Sì, abbiamo contagiato tutti. Il bar serviva da bere gratis. Si è bevuto così tanto che abbiamo finito le scorte di alcol. È diventata una festa senza freni. Come una discoteca».

Poi, cosa è accaduto?

«C’erano questi ballerini di un artista straniero. Sono quelli che nell’intervista della sfilata hanno detto che amavano le ragazze italiane. Un nero e un bianco. Ci hanno fissato con insistenza prima di avvicinarsi al nostro gruppo. Erano fastidiosi».

 

Chi c’era oltre a lei?

«Altre tre host».

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E poi?

«Hanno incominciato a ballare, a farci girare e poi hanno incominciato a toccarci».

 

Toccare?

«Sempre più giù, ci hanno palpato il sedere».

Meno male che era una festa elegante...

«Un’altra host di una delegazione dell’Est ha detto che ha dovuto chiedere al manager di smetterla di toccarla».

 

Ha assistito alla scena?

«Me lo ha raccontato. Ma ho visto, invece, un’host allontanare in modo deciso un artista che ha provato a baciarla».

Ha denunciato l’accaduto ai suoi responsabili?

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«No, non volevamo creare problemi».

 

Ma quei ballerini hanno capito che voi eravate delle volontarie?

«Sì, avevamo il badge e parlavamo italiano. Era evidente. E poi con noi sono stati più insistenti».

 

Cioè?

«Anche la cantante di Cipro ha ricevuto molte attenzioni. Ma con lei non si sono permessi di superare il limite».

Perché non avete reagito?

«In discoteca avrei dato qualche schiaffo».

E quando siete andate via?

«Quei ballerini si sono buttate su altre ragazze».

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