“UN BAMBINO DI CINQUE ANNI SAPREBBE FARE MEGLIO...” – LE NOTE SUL REGISTRO DI CLASSE SCRITTE DAL PROF DELL’ISTITUTO ROUSSEAU DI ROMA NEI CONFRONTI DI UN RAGAZZO DI 17 ANNI CON UN DISTURBO DELL’APPRENDIMENTO CHE SI È SUICIDATO – L’ATTEGGIAMENTO DELL’INSEGNANTE (RINVIATO A GIUDIZIO CON L'ACCUSA DI ABUSO DEI MEZZI CORREZIONE AGGRAVATI DALLA MORTE) ERA STATO NOTATO ANCHE DALLA FAMIGLIA DELLO STUDENTE CHE AVEVA SCRITTO ALLA SCUOLA CHE...

-


Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per “il Corriere della Sera”

 

PROFESSORE DI MATEMATICA 1

Le note lasciate sul registro elettronico da parte del professore di matematica erano di questo tenore: «Un bambino di cinque anni saprebbe fare meglio di F.». F., lo studente a cui quelle parole erano rivolte di anni ne aveva 17, soffriva di un lieve disturbo di apprendimento e un mese dopo quel richiamo, nel luglio del 2020, a scuola finita, si tolse la vita. Il docente dell'istituto superiore linguistico e delle scienze umane Jean Jacques Rousseau nel quartiere Garbatella a Roma è stato ora rinviato a giudizio con l'accusa di abuso dei mezzi correzione aggravati dalla morte. Già da due anni è in pensione.

 

Un'inchiesta delicata quella del pm Stefano Pizza, arrivata ad esaminare anche eventuali responsabilità della direzione dell'istituto, poi scagionata da ogni colpa come fatto già in precedenza da una ispezione disposta dal Miur. La scuola, in sostanza, non era a conoscenza dei comportamenti del professore verso quello studente al quarto anno.

PROFESSORE DI MATEMATICA 2

 

O almeno nulla riguardo a quei presunti maltrattamenti psichici era stato segnalato alla direzione scolastica dai suoi genitori, se non in modo vago. «Sono stati adottati tutti i comportamenti adeguati», scrissero gli ispettori. E d'altronde il profilo del 17enne non sembrava meritare cautele particolari. Chiuso ma non isolato.

 

Entrato in seconda a far parte della classe ma ben inserito nelle sue dinamiche. Buoni voti, mai rimandato o tantomeno bocciato. Anche la famiglia, un anno prima del suicidio, era contenta del percorso di inserimento del ragazzo, tanto da mandare una mail di ringraziamento alla direttrice scolastica.[…]

ABUSI SU RAGAZZO

 

Come detto, la famiglia del ragazzo se ne era lamentata via mail un mese prima del suicidio, facendo un generico riferimento ad un rinnovato atteggiamento vessatorio nei confronti del 17enne. Allora il professore argomentò che si era trattato di un equivoco e venne invitato dalla preside, quando ormai si era alla fine dell'anno scolastico, a contattare