“LA BURINAGGINE DE TOTTI E NOEMI NON SE POTEVA GUARDA’…” – OTTAVIO CAPPELLANI FA IL CONTROCANTO A LINA SOTIS CHE HA ELOGIATO IL PUPONE E LA SUA PUPA A DUBAI: “CAPISCO CHE IN QUANTO MENEGHINA LINA SOTIS HA UNA SORTA DI REVERENZA CLIMBER VERSO IL POTERE ROMANO, ED È INDUBBIO CHE TOTTI SIA UN POTENTE ROMANO, MA – AHO’ - C’AVEVA LO SMOKING NON ABBOTTONATO E NON C’AVEVA LA FASCIA, MENTRE NOEMI, CON L’ABITO DA SERA, C’AVEVA ER “BORZELLO” E NON LA POCHETTE. IL POTERE DI TOTTI NON SI FONDA SULL’ELEGANZA, NÉ CREDO CHE QUALCUNO ABBIA GUARDATO IL VESTITO YSL DI NOEMI AL POSTO DELLE TETTE…”
Ottavio Cappellani per “la Sicilia”
La Sotis, intervistata sul Corriere dello Sport, sull’uscita Totti-Bocchi a Dubai esordisce dicendo “che noia”. Cosa che invece non hanno detto al New York Times, parlando di Totti-Noemi e dello scoop di Dagospia, definito “il più attendibile sito di gossip italiano”.
Lina Sotis ha aggiunto però che la prima uscita di Francesco Totti e Noemi Bocchi a Dubai è stata “discreta” e lontano dalla folla. Se lo dice lei, infatti è stata così discreta, di più, così “understatement” che non ne sta parlando proprio nessuno, ma nessuno proprio.
Ma la Sotis è una maestra di “bon ton” e chi sono io per dire che il bon ton è quella cosa che non la devi spiegare, non la devi insegnare, non ne devi manco parlare, perché o ce l’hai tramandata di famiglia e affonda le radici nella diplomazia (dietro l’uso delle forchette si nascondeva l’uso degli eserciti) o se ne parli, se spieghi il “bon ton”, è ovvio che ti rivolgi ai parvenu (rileggetevi “Un incontro pericoloso”, di Ernst Junger, il primo esempio di aristocratico che si dà al “catering”, ma senza spiegarlo, è e deve restare un’arte nobile).
Dubai, dunque, secondo la Sotis, è un luogo discreto, quasi minimalista, dove questa nuova coppia regale si aggira sottotono, quasi a nascondersi dallo sguardo sociale.
Io comunque ce la vedo, la Bocchi, che assume la Sotis come consigliera, però, pare, a quanto si dice, stando a quanto i maligni – che assolutamente non hanno visto “Totti e Bocchi a Dubai”, che pare il titolo di un film porno - potrebbe essere un problema insegnare alla Bocchi l’alzata di sopracciglia alla Sotis, a meno che le fai prima alzare il sopracciglio e poi ZAC, le fai a punturina di Botox, che sarebbe perfetto anche perché la Sotis ha il sopracciglio alzato da cinquant’anni e non capisco come non si stanchi (a meno che non se lo sia fatto tatuare come Moira Orfei, altra maestra di eleganza e stile e understatement).
Insomma, stando alla Sotis, Totti e Bocchi a Dubai avevano quel non so che di compostezza british che la Sotis ha sempre cercato di infilare a forza nella milanesità (patria dei bauscia) e che adesso vuole infilare a forza in Totti e Bocchi a Dubai: il “fist ton”, praticamente.
Poi l’abito di Noemi era YSL e quindi…Sòra Sotis… senta, la burinaggine de Totti e de Noemi non se poteva guarda’, io lo capisco che in quanto meneghina ha una sorta di reverenza climber verso il potere romano, ed è indubbio che Totti sia un potente romano, ma – aho’ - c’aveva lo smoking non abbottonato in piedi e non c’aveva manco la fascia, mentre Noemi, con l’abito da sera, c’aveva er “borzello” e non la pochette.
Ora, io non credo che il potere di Totti fondi le sue radici sull’eleganza, né credo che qualcuno abbia guardato l’YSL al posto delle tette di Noemi, e credo che Dubai sia burina dorica con pretestuosità classiche che sfociano in un delirio di rococò. E che sì, Totti e Bocchi a Dubai erano perfetti e Rocco Siffredi dovrebbe farci un film con questo titolo.