“CAIVANO È UN INFERNO IN TERRA. SERVE UN UNO STATO D'ASSEDIO MILITARE” – VINCENZO DE LUCA INTERVIENE SUL CASO DELLO STUPRO DI GRUPPO SUBITO DA DUE RAGAZZINE NELLA CITTADINA IN PROVINCIA DI NAPOLI: “LÌ LO STATO NON ESISTE. DOBBIAMO AGIRE COME QUANDO MANDIAMO I REPARTI MILITARI NEI LUOGHI DI GUERRA” – POI DENUNCIA “L’EFFETTO DISEDUCATIVO” DELLE SERIE E DEI FILM SULLA CAMORRA: “ABBIAMO UN'INTERA GENERAZIONE CHE SI VESTE E PARLA COME I PROTAGONISTI DI QUEI TELEFILM, DEVASTANTE…” – VIDEO
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1 – DE LUCA, INFERNO CAIVANO, SERVE UN ANNO D'ASSEDIO MILITARE
(ANSA) - Caivano è "un inferno in terra", bisogna "istituire uno stato d'assedio vero e proprio militare ". Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca commentando lo stupro di gruppo subito da due ragazzine.
"E' un'espressione forte - ha detto - ma non riesco a trovarne un'altra. Dobbiamo dire con grande spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste, nonostante l'impegno di forze dell'ordine estremamente limitate. Serve uno stato d'assedio come si fa quando mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra. Dobbiamo decidere che per un anno bisogna togliere l'aria ai delinquenti che trafficano in droga".
2 – DE LUCA, DEVASTANTE L'EFFETTO DISEDUCATIVO DEI FILM SU CAMORRA
(ANSA) - "E' stato devastante l'effetto diseducativo di alcune trasmissioni televisive che riguardavano il fenomeno della camorra. Abbiamo un'intera generazione che si veste come quelli che hanno visto nei telefilm, che parla come i protagonisti degli sceneggiati, che hanno gli stessi tatuaggi, lo stesso linguaggio gergale, è una cosa devastante".
Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, aggiungendo che "c'è un'esplosione di sessuofilia sui social, con giovanissimi alle prese con immagini sconvolgenti". "Ci sono famiglie - ha aggiunto De Luca - a metà intimidite e a metà devastate in tanti territori e dunque sicuramente c'è un problema culturale, ha ragione il ministro Piantedosi. Un problema culturale che riguarda i modelli culturali che abbiamo trasmesso ai giovani di Caivano, ma non solo di Caivano".