IL “CAMERINO DELLA MORTE” A VIA DEL CORSO – NEGLI ANNI '80 IL NEGOZIO D’ABBIGLIAMENTO “BABILONIA” DI ROMA FU COLLEGATO ALLA TRATTA DELLE BIANCHE DOPO LA SCOMPARSA DI UNA 17ENNE IN UNO DEI SUOI CAMERINI: IL NEGOZIO DIVENNE UN LUOGO POPOLARISSIMO TRA I FAN DELL’OCCULTO E OSPITÒ ANCHE LE RIPRESE DI ALCUNE SCENE DEL FILM “CIAO MA”, CON SCENEGGIATURA DI DAGO E FIORENZO SENESE…
-Patrizio Bati Per “Specchio – La Stampa”
Mirella Gregori scompare il 7 maggio 1983. Uscita di casa nel primo pomeriggio per incontrare un amico, a casa non farà più ritorno. Il giorno dopo, 1 a 1 sul campo del Genoa, la Roma conquista il suo secondo scudetto. Mentre in città esplode la festa (bagni nelle fontane e caroselli di auto), nell'appartamento della famiglia Gregori (finestre chiuse e luci basse) dolore e silenzio accompagnano l'attesa. Festa e dramma a un vetro di distanza.
A circa tre chilometri da quell'appartamento, neanche due mesi dopo - 22 giugno - di ragazza ne sparisce un'altra: Emanuela Orlandi. Uscita alle 19 dal corso di musica che frequenta in una scuola vicino a piazza Navona, non prenderà mai l'autobus che, tre volte a settimana, la riporta a casa. Sono giorni in cui le facce di Mirella ed Emanuela fissano dai manifesti ogni angolo di Roma, alternate - su muri e saracinesche - a scudetti e lupi ancora freschi di vernice. Festa e dramma, in un'alternanza quasi surreale.
Anche Emanuela ha festeggiato la vittoria: la fascetta che porta sulla fronte nella famosa foto in bianco e nero ha, in realtà, i colori della Roma. Ancora una volta, festa e dramma. Maggio 1984. A poco più di cinquecento metri dal luogo in cui è scomparsa Emanuela, di ragazza ne sparisce un'altra. Inghiottita, pare, da una botola nel camerino di un famoso negozio di vestiti. Cronaca o leggenda metropolitana? Il dubbio resta per decenni. Via del Corso 185: Massimo Di Porto è il responsabile acquisti di Babilonia, negozio di tendenza che, negli Anni 80, intercetta - e spesso anticipa - i gusti dei ragazzi in fatto di accessori e abbigliamento.
Cresta, anfibi e giubbotto con le borchie, Carmelo Distante - commesso pugliese con quattro anni di esperienza a Milano - è il punto di riferimento per la clientela trasgressiva, composta in prevalenza da punk, dark e metallari. Lavoratore infaticabile e venditore di talento, Carmelo ha un solo punto debole: le ragazze. Non riesce a trattenersi, deve corteggiarle tutte.
LA GITA
Succede anche quel pomeriggio. Gruppo di studentesse in gita, appena entrato nel negozio. Carmelo si avvicina a una di loro. Cominciano a chiacchierare: sorrisi, battutine, sintonia. Arriva la professoressa: fine del corteggiamento.
Al termine della mezz' ora concessa per gli acquisti, la ragazza non raggiunge le compagne e l'insegnante, in attesa fuori dal negozio. Era entrata in un camerino per misurarsi dei vestiti, l'amica che l'accompagnava giura di non averla vista uscire, ma adesso il camerino è vuoto e la ragazza non si trova da nessuna parte.
Massimo Di Porto prova a rassicurare la professoressa ma i fantasmi di Mirella e Emanuela, non ancora ritrovate, sono così reali che l'ipotesi sequestro sembra l'unica possibile. L'insegnante, terrorizzata, si precipita in commissariato a sporgere denuncia. Mezz' ora dopo - le vetrine di Babilonia riflettono la scena - cresta, anfibi e giubbotto con le borchie vengono inghiottiti da una volante della polizia.
Tg1 delle 20: il giornalista Massimo Valentini (che, nel 1981, aveva dato la notizia dell'attentato al Papa) annuncia: «In un negozio del centro di Roma, poche ore fa, è scomparsa una ragazza di 17 anni. Gli inquirenti non si sbilanciano ma fonti riservate ipotizzano un caso di tratta delle bianche».
L'ABBRACCIO
La ragazza viene ritrovata, la sera stessa, in piazza di Spagna (trecento metri, in linea d'aria, dal camerino in cui sarebbe sparita), abbracciata ad un ventenne conosciuto, il giorno prima, al Colosseo. I quotidiani, già in rotativa, pubblicano la notizia del presunto rapimento ma non quella del ritrovamento. La mattina dopo Shlomo Molayem, uno dei cinque proprietari di Babilonia, al suo arrivo in negozio, si trova la strada sbarrata da un plotone di fotografi e giornalisti. Cerca di ridimensionare, prova a spiegare i fatti, ma i reporter continuano a incalzarlo.
Esasperato, decide di buttarla sullo scherzo affermando che sì, è tutto vero, nei loro camerini da anni le ragazze, specialmente quelle bionde con gli occhi azzurri, vengono sequestrate, narcotizzate e poi spedite all'estero per diventare mogli o concubine di sceicchi: Dubai, Abu Dhabi, Riyad. Visto che la notizia ormai imperversa, anche lo staff del negozio si organizza per contribuire alla sua diffusione. Il giorno seguente la vetrina ha due nuovi protagonisti: manichino uomo (barba, kefiah e scimitarra in pugno) spinge dentro botola manichino donna (parrucca bionda e veli da odalisca).
Sempre più insistenti si moltiplicano le voci che - in un famoso negozio del centro di Roma - sparirebbero ragazze. Una botola si spalancherebbe sotto i loro piedi consegnando le malcapitate a spietati sequestratori pronti a rivenderle in oriente.
Dilaga la psicosi. Le clienti più giovani chiedono di entrare insieme in camerino, le commesse bionde vengono spinte dalle famiglie a licenziarsi. In poco tempo, però, il brivido delle botole ingoia-ragazze - da spauracchio - si trasforma in attrazione. Come turisti ansiosi di fotografare il luogo di un delitto (con la differenza che qui nessun delitto è mai stato commesso), da tutta Italia gruppi di persone organizzano morbosi pellegrinaggi al Babilonia store. Altri memorabili episodi si verificano in quegli anni all'interno del negozio.
Maggio 1988: colpiti da uno spettacolare allestimento che ha per protagonisti politici famosi seduti intorno a un tavolo e intenti ad abbuffarsi da piatti stracolmi di cibo, Marco Pannella e Ilona Staller chiedono di prendere il posto dei manichini di Craxi e di Forlani per partecipare - insieme a quelli di Andreotti e di De Mita - all'incredibile banchetto. Centinaia di persone, attirate dall'insolita vetrina vivente, si accalcano su via del Corso.
Tra gli scaffali del negozio non è inconsueta la presenza di star internazionali ma Richard Gere, all'apice della carriera, che si misura giubbotti di pelle, provoca il simultaneo svenimento di due gemelle di Firenze. Babilonia ospita anche le riprese di alcune scene del film Ciao ma (canzoni di Vasco Rossi, sceneggiatura di Roberto D'Agostino e Fiorenzo Senese), iconico ritratto dell'Italia di quegli anni. Almeno la metà dei motorini che girano per Roma sono decorati con gli adesivi del negozio.
LIBRI E TELEVISIONE
La fama di Babilonia è rimasta, però, indelebilmente legata all'episodio della tratta delle bianche. 1994, Centro di Produzione Rai di Saxa Rubra, programma "Unomattina": presentato dal conduttore Luca Giurato come «esperto di rapimenti», Massimo Di Porto - dopo necessaria rettifica - racconta l'episodio che ha dato origine alla storia delle presunte sparizioni. Neanche la sua testimonianza è però sufficiente a cancellare il dubbio che quella storia fosse, almeno in parte, vera. «Si diceva che nei camerini di un noto negozio di abbigliamento sparissero le ragazze.
Si apriva una botola sotto i piedi e puf» scrive Teresa Ciabatti nel suo romanzo del 2021 Sembrava bellezza.
A distanza di quasi quarant' anni la leggenda ancora sopravvive, probabilmente destinata a sopravvivere per sempre. Forse non sfatarla è un modo di proteggerla, di proteggere e mantenere intatto - da parte di chi all'epoca era giovane - il ricordo di un periodo irripetibile. Racconta Massimo Di Porto che ancora oggi, almeno una volta al mese qualcuno gli chiede se in quel negozio del centro di Roma - che ha fatto storia, lanciato nuove mode, anticipato i tempi - nei camerini le ragazze sparivano davvero.