“CANDIDANDO SOUMAHORO, LA SINISTRA HA PERSO IL SEGGIO E LA FACCIA” – ALDO CAZZULLO: “IL CASO SOUMAHORO È UNO DEI PIÙ GRAVI ERRORI DEI PROGRESSISTI ITALIANI DEGLI ULTIMI ANNI. SAREBBE BASTATO UN BRAVO FUNZIONARIO DI PARTITO PER RENDERSI CONTO CHE DIETRO LA FAMIGLIA SOUMAHORO C’ERA UN SISTEMA DI SFRUTTAMENTO. MA ANCHE SE LA STORIA DI SOUMAHORO FOSSE STATA EDIFICANTE COME CREDEVANO I DIRIGENTI CHE L’HANNO CANDIDATO, SAREBBE COMUNQUE STATO UN ERRORE PARACADUTARLO NEL COLLEGIO DI MODENA…”
-
Dalla rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”
Caro Aldo, Il Corriere riporta oggi che «30 milioni (di Euro) di fondi pubblici» sarebbero stati usati per scopi privati dal clan Soumahoro. Non bisognerebbe indagare anche su chi ha affidato quelle somme alla rinomata e premiata cooperativa Karibu che le avrebbe poi distratte per fini personali?
Tommaso Procopio
Cicciolina, Vladimir Luxuria, Sumahoro, signori progressisti per favore scegliete meglio i vostri parlamentari, visto che ormai le preferenze sono state abolite!
E ridateci Togliatti e Berlinguer…
Gianluigi De Marchi
Risposta di Aldo Cazzullo:
Cari lettori, il caso Soumahoro è uno dei più gravi errori dei progressisti italiani degli ultimi anni. Da tempo ormai il Pd e la galassia alla sua sinistra […] mandano in Parlamento la propria nomenklatura, cui aggiungere qualche figurina: l’operaio sopravvissuto alla strage sul lavoro, l’imprenditore illuminato o presunto tale, il capo dei braccianti immigrati.
Il capo dei braccianti immigrati era Soumahoro. […] sarebbe bastato un bravo funzionario di partito per rendersi conto che dietro la famiglia Soumahoro c’era un sistema di sfruttamento che andrà certo accertato dai processi ma era già stato denunciato […] e intanto ha portato agli arresti domiciliari la moglie e la suocera.
Ma anche se la storia di Soumahoro fosse stata edificante […], sarebbe comunque stato un errore paracadutarlo nel collegio di Modena. Un collegio non impossibile ma difficile, che già nel 2018 la sinistra aveva tenuto per un pugno di voti. In città il Pd è ancora forte, ma sui borghi dell’Appennino sono cresciuti prima la Lega, poi Fratelli d’Italia. Un militante modenese, un leader sindacale del posto, una donna o un uomo d’esperienza quel collegio l’avrebbe tenuto. Candidando Soumahoro (poi eletto nel proporzionale) per motivi propagandistici e mediatici, la sinistra ha perso un seggio e la faccia.