Estratto dell’articolo di Laura Montanari per “la Repubblica”
(…) L' Ape compie settant' anni, ma è lontanissima dalla pensione: si lancia verso nuovi mercati in Asia senza trascurare l' Europa. In Italia, vive una seconda giovinezza grazie allo street food, con aziende e designer che si cimentano nel reinventarla, partendo dal prodotto base che esce, oggi come ieri, dalla fabbrica Piaggio di Pontedera, nel Pisano.
Lo stesso della Vespa che dell' Ape è parente stretta: entrambe sono state create dall' ingegner Corradino D' Ascanio, disegnatore e geniale progettista. È stato lui a voler attaccare allo scooter più iconico del mondo, un cassone e due ruote.
Ora quel quadrato di legno incollato alla Vespa è un pezzo esposto nel museo Piaggio che a Pontedera colleziona ricordi e successi di un' industria metalmeccanica che aveva qui il suo acceleratore: «Eh, negli Anni '70, lavoravano 12mila persone in quei capannoni» dice un ex operaio del reparto verniciatura.
(…) Piaggio nel mondo ha oltre 7mila dipendenti, la metà dei quali in Italia. L' Ape, da un decennio, viene anche prodotta a Baramati, in India, lo stabilimento che ha appena festeggiato i due milioni e mezzo di pezzi (lì Piaggio è leader nel trasporto merci col 49% del mercato).
Del resto di strada ne ha fatta tanta questa specie di furgoncino, dai costi limitati e dall' estro pratico: «Fin dal nome, si capisce quale fosse la sua vocazione: il lavoro, dalle officine alle campagne - spiega Romina Giannotti, responsabile delle visite didattiche al Museo Piaggio - la chiamarono Ape per via dell' ape operaia».
Rispetto alla Vespa, un' altra storia: muscoli, cantieri, consegne a domicilio, ditte individuali, secchi e vernici, bassi consumi e robustezza. Un profilo perfetto nell' Italia della ricostruzione dopo la guerra e in quella del boom economico. Un prodotto che, dicono alla Piaggio, «va fortissimo nelle economie in via di sviluppo».
(…) Prima in l' India, poi il Vietnam, ora la Cambogia, paese fra i più dinamici. Lì Ape presenta una versione a Gpl, il City Lpg telonato per il trasporto della gente. «Accanto alle merci, questo mezzo fin dagli anni '50 è stato usato in certe versioni come calessino, taxi e tuk tuk» riprende Romina Giannotti.
Quello che ha permesso all' Ape di restare sulla cresta dell' onda in tempi e mercati molto diversi è la sua capacità di modificarsi: dall' Apino versione 50 che arrancava nelle salite, all' Ape car degli Anni '70, a quella di design inventato da Giorgietto Giugiaro, alle versioni telonate, scoperte, con manubrio, con volante, benzina, diesel e da poco anche in versione green, elettrico.
Dagli stabilimenti Piaggio sono andati in giro per i continenti oltre sette milioni di questa tre ruote diventata cult tanto da attraversare set cinematografici: dai vicoli della Livorno popolare di Ovosodo alle atmosfere eleganti e retrò di Grand Hotel Budapest, a pietre miliari del nostro cinema come Professione: Reporter e Il Mattatore.
Eclettica, economica e trasversale, con quell' aria ruspante e snob di chi può permettersi di viaggiare slow sopportando le fatiche con un motore borbottante a cui adesso gli ingegneri Piaggio pensano di rimettere le mani. (…)
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