“CHIARA FERRAGNI È UNA WANNA MARCHI CHE CE L’HA FATTA?” – ALDO GRASSO PIÙ CHE L’INFLUENCER, SI CUCINA GLI ALLOCCONI CHE LE HANNO PERMESSO DI DIVENTARE RICCA: “GLI IMBONITORI SONO SEMPRE ESISTITI E, DA TEMPO, LA REPUTAZIONE NON È PIÙ UNA VIRTÙ. IL VERO PROBLEMA È CHE IL FLUSSO DELLA RETE HA INGIGANTITO IL FENOMENO TANTO DA CREARE UNA SORTA DI CREDULITÀ COLLETTIVA. ALL’INFLUENCER BASTA SUONARE IL PIFFERO MAGICO. AL PRIMO INCIAMPO, PERÒ, C’È GIÀ CHI SPERA CHE…”
-Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Chiara Ferragni è una Wanna Marchi che ce l’ha fatta? Gli influencer (o chi per loro) esistono perché la credulità dei follower è in ottima salute, anche se nessuno mette in discussione le loro capacità imprenditoriali, la sfolgorante capacità di interpretare i tempi. Gli imbonitori sono sempre esistiti e, da tempo, la reputazione non è più una virtù. Il vero problema è che il flusso della rete ha ingigantito il fenomeno tanto da creare una sorta di «credulità collettiva […]
Nonostante la cultura illuministica, la scuola dell’obbligo, i mezzi d’informazione, i social hanno virato verso un impoverimento linguistico (fragilità sintattica e basso profilo lessicale) che impedisce ormai di affrontare la complessità, anche in politica.
[…] La creduloneria esenta dall’obbligo della coerenza, all’influencer basta suonare il piffero magico. Al primo inciampo, però, c’è già chi spera che il No Mes di Meloni possa tramutarsi, metaforicamente, nel Pandoro Rosa di Ferragni.