“CI SONO BLOCCHI OVUNQUE E IN ITALIA LA GENTE VA E VIENE” - MATTEO SALVINI USA PURE IL CORONA VIRUS PER ATTACCARE DI MAIO E CONTE: “IL GOVERNO RIFERISCA IN AULA” - ALLA FINE LA FARNESINA È RIUSCITA A ORGANIZZARE UN PONTE AEREO PER RIMPATRIARE GLI ITALIANI, DOPO CHE PECHINO SI ERA OPPOSTA LASCIANDO PARTIRE PRIMA I FRANCESI, POI TUTTI GLI ALTRI…
-1 – VIRUS CINESE, FARNESINA: DOMANI PARTE VOLO PER RIMPATRIO ITALIANI
(LaPresse) - L’unità di Crisi della Farnesina, in stretto coordinamento con il Ministero della Difesa, il Ministero della Sanità e l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive 'Lazzaro Spallanzani", sta organizzando un volo operato dal Comando Operativo di Vertice Interforze, per rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan, la città cinese maggiormente coinvolta dal nuovo coronavirus.
Il velivolo, previsto in partenza dall'Italia domani una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte cinese, raggiungerà direttamente l’aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato, infermieri e adeguato equipaggiamento sanitario per garantire un trasporto sicuro. E' quanto si legge in una nota. All'arrivo in Italia i connazionali seguiranno un protocollo sanitario definito dal Ministero della Salute.
2 – VIRUS CINESE, SALVINI: GOVERNO VENGA A RIFERIRE OGGI STESSO
(LaPresse) - "Chiediamo con urgenza che oggi stesso qualcuno a nome del governo venga in aula a rassicurare gli italiani sul fatto che sta facendo tutto il possibile per evitare la diffusione anche in Italia di questo terribile virus". Così Matteo Salvini, leader della Lega, parlando in Senato.
3 – VIRUS CINESE, SALVINI: OVUNQUE BLOCCHI, IN ITALIA GENTE CHE VA E VIENE
(LaPresse) - "Vedo che vengono sospesi i voli, vengono chiuse fabbriche, bloccati i rimpatri e gli ingressi. E in Italia sembra che non sia cambiato nulla: gente che va, gente che viene, gente che atterra...". Così Matteo Salvini, leader della Lega, parlando in Senato del coronavirus. "Vedo che ci sono compagnie aeree che sospendono i voli, case automobilistiche e aziende alimentari che controllano, bloccano sospendono e chiudono.
Tutti dicono e fanno qualcosa: noi vorremmo che la popolazione italiana avesse rassicurazioni a nome e per conto dei vertici del governo sul fatto che in Italia si sta controllando chiunque e si sta facendo qualunque cosa per evitare la diffusione del contagio. Tutto il resto viene dopo".
4 – VIRUS CINESE, DI MAIO: GOVERNO IMPEGNATO PER DARE MASSIMO SUPPORTO A CONNAZIONALI
(LaPresse) - "Il governo italiano è impegnato per dare il massimo supporto ai nostri connazionali in Cina. Domani parte un volo per il rimpatrio degli italiani che si trovano a Wuhan". Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, su Twitter.
5 – PECHINO SI OPPONE AL RIMPATRIO DEI 50 ITALIANI DALLA CITTÀ INFETTA
Maurizio Stefanini per “Libero Quotidiano”
L' epidemia di coronavirus in Cina ormai galoppa. In 24 ore i casi di infezione accertati erano saliti da 2.744 e 4.515, secondo l' ultimo aggiornamento della Commissione Sanitaria Nazionale Cinese. Ma i casi sospetti in attesa di conferma sono addirittura 7.000, e i morti 106.
In questo contesto, ovviamente il governo italiano si sta dando da fare per organizzare l' evacuazione di una settantina di connazionali rimasti intrappolati a Wuhan. A quanto sembra, però, il governo della Repubblica Popolare non sarebbe favorevole a nessuna deroga alla quarantena cui ha sottoposto le aree infette. E la cosa minaccia di farsi problematica.
QUARANTENA
Il numero degli italiani a Wuhan è stato stimato da Stefano Verrecchia: capo dell' Unità di Crisi della Farnesina, che ha parlato a Uno mattina. Ha rassicurato che «attraverso la nostra ambasciata a Pechino, è in contatto continuo» con i nostri connazionali, che «fortunatamente sono in buone condizioni di salute». Però per un rimpatrio «volontario» ha ammesso: «stiamo valutando l' idea di un trasferimento aereo che dipende dalle autorizzazioni cinesi». Il che evidentemente significa che al momento queste autorizzazioni non ci sono.
«Inizialmente si era ipotizzato un trasferimento via terra», ha pure spiegato Verrecchia.
Ma ciò «implica quarantene piuttosto complesse, sia in uscita che in entrata in un' altra eventuale città». Insomma: «Stiamo valutando anche con altri soggetti che collaborano con noi, l' ospedale Spallanzani, il ministero della Sanità e il centro interforze, un' idea di trasferimento aereo».
Un piano però «complesso sia in uscita, perché dipende dalle autorizzazione delle autorità cinesi, dall' utilizzo di un aeroporto; sia all' arrivo, perché dovremmo intraprendere una serie di misure».
Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha rassicurato che sta seguendo l' emergenza «con attenzione». Mentre Gigino è attento, per fornire assistenza ai cittadini dell' Unione Europea che si trovano a Wuhan il Meccanismo per la protezione civile dell' Unione Europea è stato però già attivato su richiesta della Francia.
«Due aerei saranno mobilitati attraverso il Meccanismo per rimpatriare cittadini dell' Ue dall' area di Wuhan e riportarli in Europa», ha detto il commissario europeo per la Gestione delle Crisi, lo sloveno Janez Lenari. L' Ue, informa la Commissione Europea, cofinanzierà i costi di trasporto. Il primo aereo dovrebbe partire dalla Francia domattina, seguito da un secondo più avanti nel corso di questa settimana. Gli europei presenti nel Wuhan e che desiderano essere rimpatriati possono farne richiesta, a prescindere dalla loro nazionalità.
ASSISTENZA
Secondo la Commissione, circa 250 francesi saranno trasportati dal primo aereo e oltre 100 cittadini di altri Paesi Ue dal secondo. Si tratta, specifica la Commissione, di una prima richiesta di assistenza; altre potrebbero seguire nei prossimi giorni. In questa fase «solo i cittadini in salute o asintomatici saranno autorizzati a viaggiare».
Le autorizzazioni ce le ha la Unione Europea e non l' Italia? La Farnesina sta aspettando che le castagne dal fuoco gliele tolga la Ue? Roma e Bruxelles stanno agendo ognuna per conto proprio? In effetti il Centro Ue per le emergenze «è in costante contatto con i governi degli Stati membri per coordinare gli arrivi e i possibili conseguenti periodi di quarantena».
La Commissione pure dice di essere in «regolare contatto» con gli Stati membri, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e l' Organizzazione Mondiale della Sanità su «tutti gli aspetti dell' epidemia da coronavirus».
Anche la Commissaria alla Salute, la cipriota Stella Kyriakides, si dice «pronta a sostenere gli Stati membri per assicurare una risposta Ue forte e coordinata alla situazione relativa al coronavirus, che è in evoluzione, fuori e dentro l' Unione. Continueremo a monitorare attentamente la situazione». Se il ministro di Maio «segue con attenzione» dovrebbe dunque saperne qualcosa.