“CREDEVO DI MORIRE” – EVA HENGER RACCONTA A “OGGI” DI ESSERE FINITA IN CODICE ROSSO IN OSPEDALE A ROMA PER UN ATTACCO DI PANICO: “HO INIZIATO A SENTIRE IL CUORE BATTERE, POI UN DOLORE FORTISSIMO AL PETTO E DIFFICOLTÀ A RESPIRARE. TOSSIVO E MI SENTIVO SVENIRE. HO PENSATO SERIAMENTE CHE NON AVREI PIÙ RIVISTO MIA FIGLIA” – IL TRAUMA DELLA MORTE DELL’EX MARITO RICCARDO SCHICCHI: “DA LÌ IN POI HO COMINCIATO A FARE FATICA: MI VENIVANO QUESTI ATTACCHI E…”
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Eva Henger è finita in codice rosso all’ospedale Sandro Pertini di Roma. «Credevo di morire. Ho pensato seriamente che non avrei più rivisto mia figlia», dice in un’intervista a OGGI.
«Ho iniziato a sentire il cuore battere, soffro di extra-sistole, poi comincio ad avere un dolore fortissimo al petto e ad avere difficoltà di respiro.
Inizio a tossire e mi sento svenire: ho pensato mi stesse accadendo quello che era accaduto a Janosh (un amico autista che un mese fa è morto davanti ai suoi occhi, ndr). Ero convinta di morire, le mani mi si sono addormentate, poi le gambe… e a quel punto mio marito mi ha portata in ospedale… Solo dopo 10 ore ho iniziato a stare meglio».
L’ex attrice rivela a OGGI che iniziò a soffrire di attacchi di panico alla morte dell’ex marito Riccardo Schicchi: «Da lì in poi ho cominciato a fare fatica: mi venivano questi attacchi, ma poi riuscivo a farli passare controllando l’ansia, tenendo a bada i sintomi. Mi avevano spiegato che tutto era partito da quel trauma, dall’aver visto la chiusura della bara…. Da allora soffro di claustrofobia, sto male negli ascensori, nelle gallerie, negli ambienti stretti».