“È UN DELIRIO, È ‘NA TORTURA, È UN MARTIRIO, 'NA CACIARA” – GLI AUTOMOBILISTI DI ROMA, GIÀ ABITUATI AL PEGGIO, SONO SULL’ORLO DI UN CRISI DI NERVI A CAUSA DEGLI OLTRE CENTO CANTIERI APERTI CHE BLOCCANO LE STRADE DELLA CAPITALE - PIAZZA VENEZIA È INTASATA A CAUSA DEL CANTIERE (CHE DURERÀ ALMENO 8 ANNI) DELLA METRO C: PER PERCORRERE 70 METRI CI VOGLIONO 10 MINUTI - NON VA MEGLIO SUL LUNGOTEVERE, BLOCCATO DAI LAVORI PER IL GIUBILEO - E IL SINDACO GUALTIERI? 

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Estratto dell’articolo di Riccardo Caponetti, Viola Giannoli per “La Repubblica”

 

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«Non c’hai idea, te non c’hai idea». Piazza Venezia, pochi metri dalla pedana che fu del pizzardone Alberto Sordi: l’automobilista reclina il collo in avanti, scuote la testa e si copre gli occhi per disperazione. Sono le 18.27 e davanti ha l’ingorgo, l’intoppo, l’imbuto, l’aggrovigliamento sonoro di macchine che produce un’orchestra di clacson ora che la piazza è per metà cantiere della futura fermata della metro C che vedrà la luce tra 8, 10 anni.

 

Tra 8, 10 minuti invece, l’automobilista avrà fatto appena 70 metri, scavalcando un semaforo rosso che ritorna rosso prima di togliere il piede dal freno, tra bus incastrati, pullman a due piani, auto blu che inventano traiettorie inesistenti, motorini a destra e sinistra. Poteva andare peggio, poteva piovere, a Roma vuol dire tanto.

 

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È, mutando Sorrentino, la Grande Paralisi; la città invivibile, storpiando Calvino. C’era una canzone, anni fa, sul traffico di Roma che torna in mente proprio ora: “ È ‘na caciara, ‘na vera bolgia, ‘na pipinara, è ‘na Cambogia ”. Lo dicono i numeri, e purtroppo non solo quelli. Oltre al milione e settecento mila macchine per solo un milione di abitanti di più, alle 233 ore nel traffico già registrate nelle ore di punta (quasi dieci giorni al volante), ora, dentro il Grande raccordo anulare, ci sono più di 100 cantieri aperti, contando gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e i grandi progetti del Giubileo 2025. […]

 

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Una miriade di buche, reti arancioni, nastri gialli, new jersey, strettoie, cartelli di operai al lavoro che compaiono dal giorno alla notte. E che ora sono comparsi quasi tutti insieme. Troppi a sorpresa per chi non segue le cronache quotidiane e che però come l’automobilista si ritrova ogni giorno inferocito a circumnavigare Borgo Pio da Prati per riconquistare il lungotevere. Con il cantiere per pedonalizzare piazza Pia si fa un chilometro e mezzo in venti minuti.

 

Il sindaco Roberto Gualtieri dice che «l’ultimo dato indica un aumento dei tempi per attraversare via Transpontina di soli 2 minuti in media». Va meglio di qualche settimana fa quando anche i vigili sembravano impazziti. Ma cronometro alla mano va ancora male, un circuito in slow motion. Pure i tassisti — 7.800 licenze semi sparite dalle strade se non fosse per l’app — sono infuriati: vogliono l’indennità d’ingorgo.

 

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[…] Come non è chiaro: di cantieri ce ne saranno sempre di più: a piazza Venezia, tagliata a metà come una mela per la metro C, al sottopasso chiuso di piazza Pia, al Ponte di Ferro in restauro che a Roma collega due emisferi, mezzo bruciato in un rogo del 2021, al restyling di piazza dei Cinquecento di fronte al formicaio di turisti e pendolari di Termini, a piazza della Radio, snodo nevralgico a Sud, sventrata per un mega parcheggio interrato, al ponte Risorgimento, ridotto a un cunicolo per il restauro, che in fuga dallo stadio Olimpico lato Flaminio rituffa sull’altra riva, vanno aggiunti due mega cantieri quasi pronti: piazza San Giovanni e piazza Risorgimento. Come faceva la canzone? “ È ‘n delirio, è ‘na tortura, è ‘n martirio, è ‘na congiura”.

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