“IL DIRITTO ALLA DIFESA NON PUÒ GIUSTIFICARE QUESTA CARNEFICINA” – IL VATICANO RIBADISCE LA SCONFESSIONE DI ISRAELE! IL DURISSIMO EDITORIALE DEL SEGRETARIO DI STATO, PIETRO PAROLIN, SUL QUOTIDIANO “L’OSSERVATORE ROMANO”: “PER LA SANTA SEDE LA SCELTA DI CAMPO È SEMPRE QUELLA PER LE VITTIME. E DUNQUE PER GLI ISRAELIANI MASSACRATI IN CASA NEI KIBBUTZ, PER GLI OSTAGGI STRAPPATI ALLE LORO FAMIGLIE, COME PER I CIVILI INNOCENTI UCCISI DAI BOMBARDAMENTI A GAZA. NESSUNO PUÒ DEFINIRE QUANTO STA ACCADENDO NELLA STRISCIA UN 'DANNO COLLATERALE'…”

-


pietro parolin bergoglio

(ANSA) - "Per la Santa Sede la scelta di campo è sempre quella per le vittime. E dunque per gli israeliani massacrati in casa nei kibbutz mentre si accingevano a celebrare il giorno della Simchat Torah, per gli ostaggi strappati alle loro famiglie, come per i civili innocenti — un terzo dei quali bambini — uccisi dai bombardamenti a Gaza.

 

Nessuno può definire quanto sta accadendo nella Striscia un 'danno collaterale' della lotta al terrorismo.

 

Il diritto alla difesa, il diritto di Israele di assicurare alla giustizia i responsabili del massacro di ottobre, non può giustificare questa carneficina". E' il contenuto di un editoriale in prima pagina sull'Osservatore Romano dopo le parole di ieri del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.

 

benjamin netanyahu

L'Osservatore Romano, nell'editoriale a firma del direttore editoriale dei media vaticani Andrea Tornielli, ricorda le parole pronunciate ieri dal Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin.

 

Il giornale vaticano rammenta anche che Parolin aveva subito definito "disumano" il massacro perpetrato dai terroristi di Hamas lo scorso 7 ottobre 2023 e aveva indicato come prioritaria la liberazione degli ostaggi, "parlando anche del diritto alla difesa di Israele e indicando il necessario parametro della proporzionalità".

 

Il cardinale Segretario di Stato ha invitato, nelle parole di ieri, "a non lasciarsi prendere dallo sconforto, dalla presunta ineluttabilità di una spirale di violenza che non può mai essere foriera di pace, ma rischia purtroppo di generare nuovo odio".

 

BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON GAZA

Tornielli richiama all'attenzione anche l'intervista al 'Fatto quotidiano' della scrittrice e poetessa Edith Bruck che nella primavera del 1944, tredicenne, venne catturata nel ghetto ungherese di Sátoraljaújhely e deportata ad Auschwitz, "Ha espresso posizioni simili" a quelle di Parolin, "ha rivolto critiche severe contro l'attuale primo ministro israeliano, affermando che 'ha danneggiato gli ebrei della diaspora perché ha ridato vigore all'antisemitismo che non è mai scomparso ed ora è aumentato'.

 

Bruck ha aggiunto la sua convinzione che con questa politica non si elimineranno mai i terroristi. Quelle del cardinale e della poetessa ebrea - sottolinea l'Osservatore - sono parole dettate da uno sguardo realista sul dramma in corso".

CORAGGIO, FATTI HAMASSARE - MEME BY EMILIANO CARLI

 

Tornielli ricorda infine le parole del Papa all'Angelus dello scorso 17 dicembre, dopo l'uccisione di due donne cristiane rifugiatesi nella parrocchia di Gaza: "Civili inermi sono oggetto di bombardamenti e spari... Qualcuno dice: 'È il terrorismo, è la guerra'. Sì, è la guerra, è il terrorismo.

 

Per questo la Scrittura afferma che 'Dio fa cessare le guerre …

rompe gli archi e spezza le lance'. Preghiamo il Signore per la pace". "All'inizio della Quaresima - conclude l'Osservatore -, mentre continua il macabro conteggio delle vittime innocenti, questo richiamo si fa ancora più insistente, per invocare che tacciano le armi prima che sia troppo tardi per il nostro mondo sull'orlo dell'abisso".

BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON GAZA

SERGEY LAVROV PIETRO PAROLIN
pietro parolin