“ERO AGITATA MA NON DAVO FASTIDIO AI BAMBINI. SONO STATA TRATTATA COME UN CANE” – LA VERSIONE DI BRUNA, LA TRANS PRESA A MANGANELLATE DALLA POLIZIA LOCALE A MILANO: “STAVO LITIGANDO CON CINQUE PERUVIANI UBRIACHI. AVEVO BEVUTO E FUMATO UNO SPINELLO, MA DOVE STAVO IO NON C'ERANO BAMBINI”– POI AMMETTE: “DOPO CHE MI HANNO FERMATO HO DATO TESTATE CONTRO IL PLEXIGLAS NELL'AUTO DELLA POLIZIA. MI HANNO SPRUZZATO LO SPRAY NEGLI OCCHI E…” – VIDEO
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Estratto dell'articolo di Pierpaolo Lio per www.corriere.it
«Non mi sono spogliata e non ho dato fastidio a nessun bambino. Là non c’erano bambini». Bruna, la donna transessuale 41enne manganellata mercoledì da quattro agenti della polizia locale di Milano, su questo punto non transige. È originaria di Fortaleza, in Brasile, ma da 29 anni è a Milano. È a una panchina di un giardinetto nei dintorni di via Padova con alcune amiche.
Come sta?
«Adesso sto bene ma ho avuto tutto ieri mal di testa e bruciore agli occhi».
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Il suo racconto inizia con il motivo dell’intervento dei vigili vicino al parco Trotter. «Ero agitata, è vero. Stavo litigando con cinque peruviani ubriachi che mi stavano insultando».
Ma è vero che minacciava di infettare gli agenti, dicendo di avere l'Aids?
«Non è assolutamente vero. L’unica cosa che ho fatto è stato mordermi la mano dal nervoso. Io quando mi arrabbio, mi arrabbio, ma non sono violenta. Ero arrabbiata perché hanno preso me e non quel gruppo di peruviani che mi insultavano».
Ma era alterata da alcol o droghe?
«La sera prima avevo bevuto un po’ e fumato uno spinello».
E poi? Cosa è successo?
«Mi hanno messo in auto. Io ho iniziato a lamentarmi e loro mi dicevano “zitta, zitta, stai buona”. Allora ho dato testate contro il plexiglas (quello che divide i sedili posteriori da quelli anteriori nell’auto di servizio, ndr). E quello che era il capo ha detto di fermare l’auto: “Adesso gli diamo delle botte”. Ha cercato di prendermi per i capelli per farmi scendere ma io l'ho spinto via e sono scappata. Ho provato a nascondermi in un’aiuola ma mi hanno trovata».
Il resto è quello che racconta il video diventato virale. Le manganellate, lo spray urticante. «Poi mi hanno ammanettata e prima di rimettermi in auto mi hanno spruzzato di nuovo lo spray negli occhi. Il bruciore mi faceva impazzire». Portata nelle celle di via Custodi, ci rimarrà almeno sei ore.
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«È stato bruttissimo. Mi sono sentita trattata come un cane». Quando ricorda i momenti più difficili della giornata, si commuove. «Io alzavo le mani, chiedevo che non mi picchiassero. Ho avuto tanta paura. Ora voglio denunciarli».