“ERO SOGGIOGATA E AMMALIATA DA PAUL” – È DURATO OTTO ORE IL FACCIA A FACCIA TRA IL REGISTA PAUL HAGGIS E LA 29ENNE INGLESE CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE: “HO CERCATO DI RESPINGERLO, MA LUI CONTINUAVA E SI MOSTRAVA INDIFFERENTE” – E SUL PERCHÉ SIA RIMASTA TRE GIORNI TRA LE GRINFIE DEL SUO “STUPRATORE” AGGIUNGE: “ERO CONFUSA”. UNA SPIEGAZIONE CHE PER LA DIFESA CONFERMA COME NON CI SIA STATA ALCUNA VIOLENZA FISICA. UNA POSIZIONE AVVALORATA DAL REFERTO DEL PRONTO SOCCORSO CHE…
-Lucia Portolano per “la Repubblica”
«Ero affascinata, soggiogata, ammaliata da Paul. E mi sono trovata in una situazione che non avrei mai immaginato. Ho cercato di respingerlo, ma lui continuava e si mostrava indifferente». Non cambia di una virgola il proprio racconto la 29enne inglese che ha accusato il noto regista canadese Paul Haggis di violenza sessuale, confermando davanti al premio Oscar i fatti già denunciati il 15 giugno agli agenti della Squadra mobile di Brindisi. Il faccia a faccia di mercoledì, durato 8 ore, fra la presunta vittima e il regista era stato chiesto dal procuratore aggiunto brindisino Antonio Negro e dalla pm Livia Orlando.
Un passaggio necessario per cristallizzare le sue dichiarazioni come prova. Durante l'incidente probatorio la donna ha ribadito i tre presunti episodi di violenza in un b&b di Ostuni dal 12 al 14 giugno. All'alba del 15 il regista alle 5 del mattino l'avrebbe scaricata fuori dall'aeroporto di Brindisi. Dieci ore prima del volo. È qui che è stata trovata in stato confusionale.
La donna ha raccontato dettagliatamente i suoi giorni con Haggis a Ostuni. Ha spiegato il suo stato d'animo in quei momenti. Il perché fosse rimasta per tre giorni nonostante l'atteggiamento dell'uomo. «Ero molto presa da mister Paul - spiega ai magistrati - una persona di grande fascino e carisma. Quando mi ha invitata per il weekend in Puglia mi sembrava di sognare». Ma poi il sogno si rivelato ben altro. «Mi sono chiesta cosa stesse accadendo - dice ancora - e non capivo. Ero molto confusa. Ho trascorso questi giorni alternando momenti di sconforto con altri in cui mi sentivo più forte».
Ha spiegato di aver passato tante ore da sola a pensare, di essersi sentita persa e di aver «anche pensato che forse ci poteva stare». Secondo l'avvocato della difesa, il penalista Michele Laforgia, il racconto della 29enne non farebbe altro che confermare il fatto che non ci sia stata alcuna violenza da parte di Haggis, ma si tratterebbe di comportamenti consenzienti. Tanto che lei torna tutte le volte da lui.
Ma su questo tema l'avvocato della ragazza, Claudio Strata, replica: «Il fenomeno della donna abusata che torna dal suo aggressore è la regola. Basta guardare le statistiche sui femminicidi».
Il legale di Haggis ieri mattina ha presentato una istanza di scarcerazione. La decisione del giudice è attesa fra le giornate di lunedì e martedì. Secondo l'avvocato Laforgia non ci sono più le esigenze cautelari legate all'incidente probatorio ormai avvenuto. Inoltre, come ha rilevato anche il gip, nel referto del pronto soccorso dell'ospedale non sono segnalate lesioni fisiche. «L'istanza di revoca - spiega l'avvocato Laforgia - si basa non soltanto sul dato dell'assenza di lesioni, ma anche sugli esiti del lungo incidente probatorio. A nostro avviso sono state ampiamente confermate tutte le ragioni per le quali non c'è stata alcuna violenza sessuale».