“È EVIDENTE IL CONTENUTO DIFFAMATORIO DELL’EPITETO ‘POVERETTA’” – ECCO LE CARTE DELLA QUERELA DI GIORGIA MELONI CONTRO LUCIANO CANFORA, CHE NEL 2022 DIEDE ALLA PREMIER DELLA “NEONAZISTA NELL’ANIMA”, “TRATTATA DI SOLITO COME UNA MENTECATTA” – L’ATTO FU FIRMATO DALL’ATTUALE SOTTOSEGRETARIO DELMASTRO, ALLORA AVVOCATO DELLA DUCETTA – L’UDIENZA DAVANTI AL GIUDICE È FISSATA PER IL 16 APRILE...

-


Estratto dell’articolo di Chiara Spagnolo per https://bari.repubblica.it/

 

LUCIANO CANFORA

“Mai manifestato in tutta la mia vita simpatie neonaziste”: prima si è difesa e poi ha attaccato, la premier Giorgia Meloni nella querela con cui nel luglio 2022 ha trascinato in Tribunale il filologo Luciano Canfora, che in un incontro di pochi mesi prima in un liceo barese sulla guerra in Ucraina l’aveva definita “neonazista nell’anima”. Il professore emerito dell’Università di Bari è pronto a difendersi nell’udienza fissata per il 16 aprile (“Non voglio anticipare quello che è rispettoso che io dica solo davanti al giudice”), mentre macina interventi pubblici e confronti.

 

[…]

 

GIORGIA MELONI ANDREA DELMASTRO

Per Canfora ci sarà Michele Laforgia (candidato insieme a Vito Leccese alle primarie del centrosinistra del 7 aprile), per Meloni ancora non è chiaro, considerato che il suo avvocato dell’epoca, Andrea Delmastro, è attualmente sottosegretario alla Giustizia e quindi non può svolgere la professione. È stato lui a firmare la querela presentata nel 2022, in cui si parla di “sproloqui” di Canfora contro “le qualità morali e intellettuali” di quella che all’epoca era deputata e segretaria di Fratelli d’Italia.

 

La frase ritenuta diffamatoria era la seguente: "Anche la terribilissima e sempre insultata, poveretta, leader di quel partito di destra che si chiama Fratelli d’Italia (come se in Francia ci fosse La Marsigliese come partito politico), trattata di solito come una mentecatta, pericolosissima ecc, siccome, essendo neonazista nell’anima si è subito schierata con i neonazisti ucraini, è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta naturalmente di quel ruolo”.

 

giorgia meloni alla camera

In particolare, secondo Meloni, “è evidente il contenuto diffamatorio dell’epiteto poveretta” e altrettanto diffamatorio è stato considerato il contegno assunto da Canfora, “che non nascondeva altezzosa stizza e superiorità morale e intellettuale”.

 

A dar ulteriormente fastidio alla premier è stato il fatto che all’incontro abbiano partecipato centinaia di studenti, tra presenti e online, sollecitati – a suo dire – a condividere i giudizi molto duri del filologo.

 

LUCIANO CANFORA

Il discorso di Canfora, in realtà, era partito dal conflitto in Ucraina e si era soffermato su "la presentazione stessa dell’origine di conflitto”, anche da parte dei giornali e delle forze politiche, definita “la madre di tutte le devianze successive, perché se io riesco a imporre l’idea che c’è un solo colpevole che bisogna demonizzare, rispetto al quale ci sono i nemici interni, la mobilitazione, le armi, ho vinto la partita, perché sono riuscito a dire quello che non è vero: cioè che la guerra ha una sola origine”.

 

delmastro meloni

“Nessuna guerra ha mai avuto una sola origine – aveva proseguito – dipende da come le propagande contrapposte riescono a imporre una certa verità. La propaganda in atto è partita molto male, non vedo nello schieramento politico del nostro Paese forze capaci di dire voglio capire”.

 

A questo punto era stata citata Meloni, “neonazista nell’animo schierata con gli ucraini” e per questo, secondo Canfora, assurta a “pedina esterna molto comoda per dimostrare che il Paese è unito”. [...]

giorgia meloni alla camera
LUCIANO CANFORA COVER