“FACCIA D’ANGELO” È TORNATO LIBERO – FELICE MANIERO HA FINITO DI SCONTARE LA CONDANNA A QUATTRO ANNI PER MALTRATTAMENTI AI DANNI DELL’EX COMPAGNA, MARTA BISELLO, E HA LASCIATO IL CARCERE DI PESCARA – LA DONNA È PREOCCUPATA: “SARÒ COSTRETTA A VIVERE NELLA PAURA CHE POSSA VENIRE A CERCARMI” – L’EX BOSS DELLA MALA DEL BRENTA, OGGI 68ENNE, HA PERSO LA PROTEZIONE CHE LO STATO GLI AVEVA GARANTITO IN QUANTO COLLABORATORE DI GIUSTIZIA…
-Estratto dell'articolo di Andrea Priante per https://corrieredelveneto.corriere.it/
Felice Maniero è (di nuovo) un uomo libero. L’ex boss della Mala del Brenta, 68 anni, ha terminato di scontare la condanna a quattro anni di reclusione per i maltrattamenti inflitti all’ex compagna, che nel 2019 avevano portato al suo arresto.
[…] fonti investigative rivelano che nei giorni scorsi Faccia d’Angelo è stato scarcerato e ha quindi potuto lasciare la casa circondariale di Pescara dove era stato recluso tre anni fa, dopo una serie di trasferimenti che l’avevano portato da Bergamo a Voghera e poi a Sollicciano.
Ancora nessuno sa quali siano i progetti di Maniero per la sua «nuova vita» da ex galeotto, visto che nel frattempo ha perso anche quella protezione (e il falso nome) che lo Stato gli aveva garantito dopo che, a metà degli anni Novanta, diventò collaboratore di giustizia consentendo lo smantellamento della Mala.
L’aria è cambiata. Lo dimostrano i numerosi procedimenti giudiziari che negli ultimi tempi l’hanno coinvolto e che avevano spinto il suo difensore a dire che «nei suoi confronti sta maturando un clima di persecuzione»: si va dalle denunce per pestaggi e violenze avvenute in carcere, fino al processo per la bancarotta della sua Anyaquae srl, l’azienda bresciana dalla quale, nel 2016 avrebbe distratto beni e risorse per centomila euro.
Su quali siano i suoi programmi, si interroga anche Marta, la sua ex compagna: «Me lo aspettavo, che presto sarebbe tornato libero» fa sapere. «Ovviamente sono preoccupata per me stessa: in tutto questo tempo non ho mai smesso di esserlo. D’ora in avanti sarò costretta a vivere nella paura che possa venire a cercarmi».
Dopo un periodo trascorso in una struttura protetta per vittime di violenza, si è trasferita lontano da Veneto e Lombardia, dove aveva vissuto accanto a Maniero fin dal 1993, quand’era il capo indiscusso della più grande organizzazione criminale mai sorta nel Nord est.
[…]
Dal suo ultimo arresto, di Maniero si è scritto tanto: ricoveri per depressione, presunti problemi psichici e di gestione della rabbia, ma anche il rischio di ritorsioni che corre ora che molti dei suoi ex compari sono tornati liberi. Oggi, a quasi settant’anni d’età, ricomincia daccapo, portandosi dietro il peso dell’esperienza carceraria e la fama di eterno bad boy.
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