“FORSE È STATA L’ECCESSIVA CONFIDENZA NELLE PROPRIE CAPACITÀ A TRADIRE SCHETTINO” - L’EX PRESIDENTE E AD DI “COSTA CROCIERE”, PIER LUIGI FOSCHI, RICORDA IL NAUFRAGIO DELLA CONCORDIA AL GIGLIO DIECI ANNI DOPO: “NON È VERO CHE L’EQUIPAGGIO NON RISPOSE SECONDO LE ATTESE” - “ERA NOSTRO DOVERE TRARRE IL MASSIMO DELLA LEZIONE DA QUANTO ACCADUTO. ORA ABBIAMO UN SISTEMA DI CONTROLLO CHE PERMETTE DI…"
-
Da “Oggi”
«Ricordo quei momenti drammatici che, alla notizia delle tante vite umane perse, si fecero terrificanti», dice al settimanale OGGI in edicola, Pier Luigi Foschi, che all’epoca del naufragio della Costa Concordia, che il 13 gennaio 2012 costò la vita a 32 persone, era presidente e amministratore delegato di Costa Crociere.
Foschi difende l’operato dell’equipaggio («Non è vero che non rispose secondo le attese») e del comandante Francesco Schettino dice: «Di lui conoscevo la reputazione di comandante competente, preparato, capace. Forse è stata proprio l’eccessiva confidenza nelle proprie capacità a tradirlo».
Dopo il naufragio del Giglio, spiega Foschi, Costa Concordia prese delle iniziative per impedire che tragedie simili potessero ripetersi: «Era nostro dovere trarre il massimo della lezione da quanto accaduto. Ora abbiamo un sistema di controllo che permette di essere informati in tempo reale di eventuali deviazioni delle navi dalle rotte stabilite. Un modo per evitare che le decisioni di singoli comandanti possano essere prese senza che Costa lo sappia: ogni deviazione dalle rotte invia segnali automatici, il che permette di valutarne ragioni e rischi».