“GIUSEPPI” NON PENSA SOLO A CATRAMARSI IL CIUFFO: SI PRENDE CURA ANCHE DELLA FAMIGLIA PALADINO - UNA ''MANINA'', TRA LE 500 PAGINE DEL DECRETO RILANCIO, HA INSERITO UNA NORMA CHE ALLEGGERISCE I GUAI DELL'ASPIRANTE SUOCERO DI CONTE, CHE RISCHIAVA IL CARCERE PER IL MANCATO VERSAMENTO DELLE TASSE DI SOGGIORNO PER 2 MILIONCINI - CON LA DEPENALIZZAZIONE DEL REATO, IL PAPA' DI OLIVIA PALADINO POTRÀ DORMIRE SERENO E CON LA FEDINA PENALE PULITA ALL'HOTEL PLAZA - “LA STAMPA”: “GLI AVVOCATI DEL "SUOCERO" AVREBBERO GIÀ CHIESTO LA REVISIONE DELLA SENTENZA. E A PENSAR MALE…”
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Federico Capurso per “la Stampa”
Una manina, tra le 500 pagine del decreto Rilancio, ha inserito una norma per depenalizzare il mancato versamento delle tasse di soggiorno da parte degli albergatori. Prima si doveva pagare fino al 200% dell'ammanco e si rischiava il carcere. Adesso, almeno la prigione si potrà evitare. E a pensar bene, sembra che il principio, in tempi di emergenza, sia quello di togliere un po' di peso dalle spalle di chi già fatica a tenere aperto il proprio hotel.
Eppure, tra i furbetti condannati per non aver pagato le tasse di soggiorno al proprio Comune spunta anche il suocero del premier: Cesare Paladino, proprietario del lussuoso hotel Plaza in via del Corso.
Il padre dell'attuale fidanzata di Giuseppe Conte, dal 2014 al 2018, si è dimenticato di versare due milioni di euro nelle casse già tristi del Campidoglio. Così, il suocero ha patteggiato, pagando tutto il dovuto e ricevendo, oltre alla sanzione, una condanna a 1 anno 2 mesi e 7 giorni di carcere. Non avrebbe mai indossato il pigiama a righe, ma la fedina, quella sì, si sarebbe sporcata, non fosse stato per il decreto Rilancio. Tanto che gli avvocati del "suocero" avrebbero già chiesto la revisione della sentenza. E a pensar male.