“HANNO LASCIATO LA SPAZZATURA A CIELO APERTO. LE FIAMME SONO PARTITE DA LÌ” – I RESIDENTI DEL PALAZZO DI COLLE ANIENE ANDATO A FUOCO IERI PUNTANO IL DITO CONTRO LA DITTA CHE STAVA EFFETTUANDO I LAVORI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO. MA I RESPONSABILI DEL CANTIERE CONTROBATTONO: “L’ESPLOSIONE DOVREBBE ESSERE STATA ALL’INTERNO DI UN APPARTAMENTO” – CI SONO SEDICI FERITI E UN MORTO, L’80ENNE ANTONIO D’AMATO, CHE NEMMENO VIVEVA LÌ – LE TESTIMONIANZE: “ABBIAMO SENTITO TRE BOTTI, SEMBRAVANO BOMBE. POI ABBIAMO VISTO I…” - VIDEO
-Incendio divampato in una palazzina di via D'Onofrio, nella zona Colli Aniene, a Roma #ANSA pic.twitter.com/HZNJCtaN5m
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) June 2, 2023
Estratto dell’articolo di Marco Carta e Gabriella Cerami per “la Repubblica”
Esplosioni come bombe tra i palazzi, il fumo nero che avvolge tutto e la corsa disperata tra le scale: «Sembrava una guerra, l’inferno». Sedici feriti, tra cui tre persone gravemente ustionate e un bambino di due anni intossicato. E un uomo di 80 anni che ha perso la vita, Antonio D’Amato. I pompieri lo hanno ritrovato sulle scale al sesto piano, ricoperto dalla fuliggine. Sarebbe morto intossicato dal monossido di carbonio. […] non viveva lì.
L’incendio di Colli Aniene, periferia est di Roma, è esploso intorno all’una e mezzo di ieri pomeriggio all’interno di un palazzo di sette piani dove erano in corso lavori di efficientamento energetico. «Hanno lasciato tutto il materiale e tutta la spazzatura a cielo aperto sotto le case. Da lì sono partite le fiamme», denuncia Tommaso, uno dei residenti.
La ditta Ombrikoi punta il dito contro i condomini: «ll cantiere non ha nessuna colpa di quello che è successo — afferma il responsabile amministrativo, Laura Pompei –. L’esplosione dovrebbe essere stata al secondo piano. Una ragazza che abita di fronte ha visto l’esplosione all’interno di un appartamento. Potrebbero essere stati i condizionatori che hanno dei gas all’interno».
[…] Decine di famiglie erano a tavola, pronte per il pranzo […]. «Abbiamo sentito tre botti, sembravano bombe. Poi abbiamo visto i pannelli del cappotto termico che andavano a fuoco e siamo fuggiti», racconta una coppia di mezza età, pochi minuti dopo l’incendio. L’uomo in canottiera e pantofole non ha fatto nemmeno in tempo a vestirsi. Ha preso il telefono, il portafoglio ed è scappato via insieme alla moglie prima che la nube tossica avvolgesse le scale. La facciata del palazzo da cinque mesi era in corso di ristrutturazione.
La ditta, così raccontano gli inquilini, avrebbe dovuto togliere le impalcature tra poche settimane. Dopo le tre esplosioni, forse di alcuni condizionatori, le fiamme si sono propagate. Fuoco e fumo nero in pochi istanti hanno avvolto l’intero palazzo. Con l’ascensore fuori uso, si sono tutti incamminati per le scale, mettendosi in salvo in strada. Colpi di tosse e corpi coperti dalla cenere.
Per spegnere le fiamme i vigili del fuoco hanno lavorato per tutto il pomeriggio. Per gli sfollati, il III Municipio ha allestito due centri di accoglienza a poca distanza. Ma non tutti vogliono allontanarsi da casa per paura degli sciacalli. Sono in tanti ad aver chiesto di rientrare, nonostante il rischio di rimanere intossicati. […]