“HO FATTO USO DI COCAINA” – GIANFRANCO MICCICHÈ RIVELA IL SEGRETO DI PULCINELLA: AMMETTE DI FARE USO DI DROGA E, NON POTENDO SMENTIRE LE GITARELLE IN AUTO BLU A VILLA ZITO, A PALERMO, AMMETTE DI AVER COMPRATO DOSI DAL RISTORATORE MARIO DI FERRO: “MA NON È UNO SPACCIATORE” – E IL RISTORATORE SI DIFENDE: “CEDEVO DOSI DI COCAINA AGLI AMICI. POI LORO MI DAVANO I SOLDI CHE AVEVO SPESO. NON CI GUADAGNAVO NULLA” – UNA SETTIMANA FA MICCICHÈ DICEVA: “SE SNIFFASSI A 70 ANNI SAREI NELLA TOMBA…”

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PUSHER DEI VIP CONFESSA, CEDUTE DOSI ALLA PALERMO BENE

gianfranco micciche

(ANSA) - Ha ammesso i fatti che la procura gli contesta Mario Di Ferro, il gestore del ristorante palermitano Villa Zito accusato di avere ceduto cocaina a diversi clienti della cosiddetta Palermo bene tra i quali l'ex presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè. Di Ferro, ai domiciliari con le accuse di cessione di sostanze stupefacenti, è stato sentito dal gip di Palermo nel corso dell'interrogatorio di garanzia e ha risposto per un'ora alle domande in presenza del pm Giovanni Antoci.

 

Gianfranco Micciche a villa zito a palermo

L'indagine che ha portato all'arresto del ristoratore coinvolge anche tre dipendenti del locale, che sarebbero stati utilizzati nell'attività di spaccio e Gioacchino e Salvatore Salamone, che, secondo l'accusa, avrebbero fornito allo chef la droga.

 

"Facevo uso di stupefacenti e con alcuni amici di una vita accadeva che io mi procurassi la cocaina e gliela facessi avere. Poi loro mi davano i soldi che avevo speso, ma io non ho mai guadagnato nulla dalla cessione di stupefacenti. Era una cortesia tra persone che fanno uso di droga". Così Mario Di Ferro, il ristoratore accusato di cessione di droga a clienti selezionato del locale, tra cui l'ex senatore Gianfranco Miccichè, ha risposto al gip nel corso dell'interrogatorio di garanzia.

Mario Di Ferro

 

Di Ferro, difeso dall'avvocato Claudio Gallina Montana, ha quindi confermato i fatti che gli contesta la Procura di Palermo smentendo però di aver guadagnato dalla cessione della droga. L'indagato ha quindi confessato di aver consegnato la cocaina sia a Miccichè che a Giancarlo Migliorisi, ex complente dello staff dell'attuale presidente dell'Ars, mentre ha negato di aver mai dato eroina al cantante Analfino pure finito nelle intercettazioni. "Stavamo scherzando al telefono", ha spiegato. Il ristoratore ha sostenuto di aver avviato un percorso di disintossicazione.

Gianfranco Micciche

 

MICCICHÈ, DOPO L'INTERROGATORIO NON SONO SCAPPATO

(ANSA) - "C'è chi cerca quotidianamente una verità diversa da quella reale. Nella mia vita non sono mai scappato e non mi sono mai nascosto, tanto meno ieri. Dopo un incontro molto cordiale con il dottor Antoci, è stato lo stesso a chiedermi se avessi preferito evitare la stampa e, con infinita gentilezza, mi ha accompagnato lui stesso da una uscita del tribunale che io personalmente non conoscevo.

 

mario di ferro 6

Se qualcuno immagina di fare, anche di questo, oggetto di polemica facendone un utilizzo improprio indicandolo addirittura nel titolo con l'unico scopo di creare gossip faccia pure". Lo scrive in una nota il deputato regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè dopo alcuni articoli di stampa sul suo interrogatorio, ieri, nell'ambito dell'inchiesta sullo spaccio di cocaina a Villa Zito a Palermo in cui lui non è indagato.

 

MICCICHÈ AI PM, 'HO FATTO USO DI COCAINA'

(ANSA) - Ha ammesso di fare uso di cocaina e di essersi rivolto all'amico di una vita, Mario Di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito di Palermo, per acquistarla. In due pagine di verbale l'ex senatore Gianfranco Micciché, sentito ieri come testimone dai pm di Palermo nell'ambito dell'inchiesta in cui Di Ferro accusato di cessione e spaccio di droga, ha rivelato agli inquirenti di fare uso di droga. Il verbale è stato depositato davanti al gip che oggi ha interrogato il ristoratore e che la scorsa settimana aveva disposto per lui gli arresti domiciliari.

gianfranco micciche

 

Oltre al gestore del ristorante nell'inchiesta sono coinvolti tre dipendenti del locale e due fratelli accusati di avere rifornito Di Ferro della cocaina che questi, poi, avrebbe ceduto a clienti selezionati tra cui Micciche. L'ex senatore, che si è mostrato sereno e collaborativo, dunque ha ammesso di avere acquistato la droga dall'amico sostenendo, però, che Di Ferro non è uno spacciatore e che quindi si sarebbe limitato a fare da tramite con i fornitori senza guadagnare nulla dalla cessione.

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2. L’ALTRA VERSIONE DI MICCICHÈ SULLA COCAINA: «SE LA USO? SONO FATTI MIEI. L’HO AMMESSO IN PASSATO, ADESSO NO»

Estratto dell’articolo del 30 giugno da www.open.online.it

 

Gianfranco Miccichè non ci sta a passare per cocainomane. Ma dice anche che l’uso di sostanze stupefacenti da parte sua sarebbero in ogni caso fatti suoi. Nell’intervista di ieri al Corriere della Sera ha ammesso di aver fatto uso di droga in passato. Nel colloquio con l’edizione palermitana di Repubblica cambia in qualche modo versione. L’ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana premette: ««Ho sempre ammesso di aver fatto uso di cocaina in passato.

 

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Ma non l’ho mai fatto da presidente dell’Ars. A 70 anni, se sniffassi, sarei già nella tomba. Quando sono stato intercettato, ero senatore. Non sono accusato di nulla e non sono indagato. Il mio nome non si poteva e doveva scrivere. Dicono che andavo a Villa Zito per comprare droga ma non c’entro niente con questa vicenda. È stato uno sputtanamento che sta facendo soffrire mia moglie e le mie figlie».

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