“HO SBAGLIATO A CHIAMARTI 'TOY BOY'. MA NON PUOI LASCIARMI COSÌ" – “REPUBBLICA” SCODELLA LA REGISTRAZIONE, ORA AGLI ATTI, DELL'ULTIMO INCONTRO TRA SABRINONA QUARESIMA, PRESIDE DEL LICEO MONTALE DI ROMA, CON LO STUDENTE 18ENNE. LEI NON ACCETTA LA RICHIESTA DEL RAGAZZO DI INTERROMPERE LA RELAZIONE: "C'È UN'ALTRA, LO SAPEVO. E DIMMI, COME VA CON LEI? MA L'HAI CONOSCIUTA PRIMA?", DOMANDA LA DONNA. PRIMA DI COSA? FORSE DELL'ATTO SESSUALE CHE I 2 AVREBBERO AVUTO, SECONDO IL RACCONTO DEL GIOVANE, IN UNA MACCHINA (UNA STORIA DA B-MOVIE ANNI ’70. CI MANCA SOLO ALVARO VITALI…)
Valentina Lupia per roma.repubblica.it
Esiste un audio dell'ultimo incontro tra la preside del liceo Montale, Sabrina Quaresima, e lo studente maggiorenne che ha raccontato di aver avuto una relazione con lei, durata all'incirca un mese.
Oggi entrerà ufficialmente nel fascicolo dell'ispezione che l'Ufficio scolastico regionale del Lazio sta portando avanti da lunedì per verificare la condotta della dirigente e stabilire come sono andati davvero i fatti. Repubblica ha avuto modo di ascoltarlo. E ne riporta i passaggi più salienti.
"Penso sia meglio riportare il nostro rapporto su un piano istituzionale, com'è giusto che sia tra uno studente e una preside, ma rimango disponibile per il bene la scuola", dice la voce maschile, attribuita al 18enne prossimo alla maturità.
È il momento dell'addio tra i due, in cui il giovane ribadisce alla donna la sua volontà, già espressa giorni prima tramite messaggio: "Sabrina, credo sia meglio non vederci più, non sono pronto a darti quello che vuoi, ho già deciso e non torno indietro". Ma non era riuscito a convincerla ad archiviare, tanto che lei ha insistito per vedersi e chiarire i motivi dell'allontanamento. Secondo la donna avvenuto "all'improvviso".
"Non ti stavo evitando, eccomi qui per parlare", la conforta lui, dall'interno dell'abitacolo di un'automobile. "Sono risentita del messaggio che mi hai scritto per dire basta, penso sia normale", ribatte la voce femminile, che il giovane ha attribuito alla dirigente scolastica.
È ancora lei a parlare: "Ma tu sai quello che volevo? Io sono una persona che si emoziona facilmente, per questo i miei messaggi sono sembrati così pieni di enfasi. Però ci tengo a parlarne faccia a faccia, perché mi pare strano che prima ci sia stata tutta questa presa e in un giorno sia cambiato tutto", si sente nell'audio.
"Ci ho pensato su attentamente", prosegue il ragazzo. Vuole andare dritto al punto e, secco, le annuncia: "Ho conosciuto una ragazza".
"Ecco, immaginavo che sotto poteva esserci una cosa come questa... ma l'hai conosciuta prima?", domanda la donna. Prima di cosa non è specificato. Ma non è difficile immaginare che potrebbe riferirsi all'atto sessuale che i due avrebbero avuto, secondo il racconto del giovane, in una strada tra i palazzi di Roma est, all'interno di una macchina.
"La conosco da un po', diciamo che l'ho rincontrata. Non te l'ho detto prima perché non volevo essere indelicato".
Però, poi, prosegue, "ho pensato che stare con lei e vedere te non sarebbe stato rispettoso. Sia nei tuoi che suoi confronti. Così ho preferito tagliare, pensando che comunque la cosa non sarebbe potuta andare avanti. Lei mi piace molto. E tu poi mi hai fatto anche quel discorso del 'toy boy', mi hai detto che non avresti voluto averne uno accanto. Ecco, preferisco evitare situazioni spiacevoli, ho percepito cose... non che tu fossi proprio innamorata di me... ma che fossi già avanti sentimentalmente".
E lei ribatte: "Ma io la cosa del 'toy boy' l'ho buttata lì così, capisco che poteva trarre in inganno... Lo ammetto, è stato un mio errore dirlo. E comunque immaginavo che ci fosse qualcosa sotto come una ragazza, mi rendo perfettamente conto".
A questo punto la conversazione, iniziata con l'intenzione di lei di vederci più chiaro sulla 'separazione' - "prima ci sentivamo anche di sera, parlavamo pure di storia e filosofia, poi il nulla" - sta per finire. Così come l'audio, di pochi minuti in totale, ma piuttosto eloquenti. Il ragazzo fa per scendere dall'automobile, questa volta parcheggiata nel quartiere di Bravetta, dove si trova il liceo.
"E dimmi... come va con lei? È una storia che è già avviata?", chiede ancora lei. "Sìsì", dice lui, senza fornire altri dettagli. Infine ribadisce: "Mi puoi far chiamare in classe quando vuoi, purché però sia chiaro questo: il nostro rapporto deve essere solo di tipo istituzionale, ma istituzionale davvero, come quello tra docente e studente". Poi si il rumore della portiera che si chiude.
Oggi l'ispettrice incaricata dall'Ufficio scolastico regionale del Lazio piomberà a scuola per ascoltare tutti: la preside, con la quale è entrata in contatto nei giorni scorsi, a seguire i vicepresidi che avevano raccolto le deposizioni dello studente.
E infine dovrà incontrare lui, il 18enne: il suo apporto sarà fondamentale per accertare quando davvero è accaduto. Da un lato, la preside rimanda al mittente ogni accusa: "Si tratta solo di pettegolezzi messi in giro da persone che non mi vogliono qui nell'anno di prova come dirigente". Dall'altro, però, il giovane ha ammesso di avere messaggi e audio che andrebbero in un’altra direzione.
L’atmosfera a scuola è tesa e tutti si aspettano che lui sia collaborativo, confermando le parole più volte deposte. Poi la palla passerà all’Ufficio scolastico regionale.