“LASCIATECI SEPPELLIRE A CASA I NOSTRI MORTI” – ESPLODE LA PROTESTA DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DEL NAUFRAGIO DI CUTRO DOPO CHE IL VIMINALE HA DISPOSTO IL TRASFERIMENTO DEI CORPI DELLE VITTIME A BOLOGNA - LA PRECISAZIONE DEL MINISTERO DELL’INTERNO PIANTEDOSI: “E' UNA SITUAZIONE PROVVISORIA, LO STATO PROVVEDERÀ AL RIMPATRIO DELLE SALME” - IDENTIFICATO TRA LE VITTIME DEL NAUFRAGIO UNO DEI PRESUNTI SCAFISTI

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Da open.online

 

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Saranno tutte trasferite entro oggi al cimitero musulmano di Bologna le salme delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro. Lo ha deciso il ministero degli Interni. Una scelta che ha colto di sorpresa le famiglie delle vittime: alcuni dei parenti si sono immediatamente riuniti davanti alla camera ardente allestita a Crotone per protestare contro la scelta delle autorità italiane.

 

I famigliari delle vittime – riferisce l’Ansa – chiedono di attendere qualche giorno per avere la possibilità di avviare le pratiche per il trasferimento nei Paesi di origine. «Vorremmo poter decidere noi dove portare i nostri defunti», ha detto all’Adnkronos un uomo di nome Aladdin, che nella strage ha perso la zia e tre cuginetti. Il Comune di Crotone, che ha raccolto le istanze dei famigliari delle vittime, aveva già deliberato delle somme per i costi del trasferimento delle salme, prelevandole dal Fondo migranti che poi sarebbe stato rimborsato dal Ministero.

 

PALASPORT DI CROTONE BARE VITTIME NAUFRAGIO

Dopo le proteste, fonti del Viminale hanno precisato che il trasferimento a Bologna è una «soluzione provvisoria e non definitiva presa per dare immediata dignità alle salme, anche perché in Afghanistan non è semplice procedere nell’immediato al rimpatrio». E dal ministero dell’Interno, inoltre, si precisa: «Si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare con la soluzione definitiva: qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano se ne farà carico di tutti gli oneri».

 

 

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